Bruxelles – “Scusate, ci siamo sbagliati”. Si potrebbe sintetizzare così la presa di posizione, che assomiglia a delle scuse, che ha reso pubblica ieri la Commissione Europea su Apple iTunes. “Al contrario di quanto avevamo pensato – ha dichiarato il portavoce dell’Esecutivo comunitario Jonathan Todd – il fatto che gli stessi contenuti non siano disponibili in tutti i paesi europei non è il risultato di pratiche di business limitanti, dovute al rapporto tra Apple e società discografiche, ma di leggi restrittive sul diritto d’autore”.
Non è dunque Apple ma la norma a rendere tutto più complicato e tra la Mela e le major della musica che iniettano brani nel suo iTunes non ci sono accordi di manipolazione dei mercati. Ogni accusa in tal senso è dunque destinata all’archiviazione. Una retromarcia che arriva nelle ore in cui la Mela ha deciso di venire incontro alle richieste della commissione su un’altra delicata questione emersa a marzo 2005 , quella dei prezzi di iTunes Music Store nel Regno Unito, leggermente più elevati rispetto a quanto avviene negli altri paesi europei dove è attivo il jukebox di Apple. La Mela non ha nulla in contrario a ridurre i prezzi UK per porli in linea con il resto d’Europa, ed intende farlo nel corso dei prossimi sei mesi.
In una nota , la Commissione spiega che la decisione di abbassare i prezzi in UK “mette fine al trattamento alternativo dei consumatori britannici, che oggi pagano di più per il download”.
Non solo la tensione tra Apple e la Commissione si è sciolta del tutto ma il nuovo clima di accordo e cooperazione consente a Steve Jobs di affermare che la riduzione dei prezzi in UK rappresenta “un passo importante verso un mercato unico europeo della musica”. La pensa allo stesso modo il commissario europeo Neelie Kroes , secondo cui la “Commissione appoggia con forza soluzioni che consentano ai consumatori di trarre vantaggi da un vero Mercato Unito dei download musicali”.
In realtà la strada è tutta in salita . Come ricorda proprio la Commissione, i consumatori di iTunes nell’area europea possono comprare soltanto quella musica che è pensata per il proprio paese, ovvero “che può essere messa in vendita in quel paese”. iTunes esegue un check sulla residenza del consumatore attraverso la carta di credito e può quindi verificare a chi va cosa”. “La Commissione – spiega Bruxelles – sostiene ogni soluzione che consenta ai consumatori di acquistare senza restrizioni dal negozio di iTunes ma è ben consapevole che alcune società discografiche, editori e società di raccolta applichino pratiche di licenza che possono rendere difficile per iTunes gestire negozi accessibili dai consumatori europei da qualsiasi luogo all’interno dell’Unione”.