Roma – “Clonazione abusiva, asino di legge”. Si presenta così, e con l’immagine doppia di un asino (vedi foto), la campagna d’autunno contro la pirateria nelle imprese italiane decisa dalla Business Software Alliance.
Con una sventagliata di annunci nei principali quotidiani cartacei, BSA spera di riuscire a convincere gli imprenditori che usare software illegale nelle proprie aziende può portare a pesanti conseguenze legali. L’obiettivo è ridurre il tasso di pirateria sul software in Italia: secondo BSA nell’ultimo anno la percentuale di programmi illegali è aumentata dal 45 al 47 per cento del totale.
Per farlo, BSA ha scelto messaggi forti, come:
“Chi utilizza per la propria impresa programmi software clonati abusivamente non solo fa qualcosa di illegale, ma non si comporta neanche da furbo. Magari sembra un modo di risparmiare sui costi aziendali, ma in realtà non conviene. Può costare infatti un sacco di grane. Pesanti sanzioni amministrative e civili, multe fino a 15.000 Euro, carcere fino a 3 anni”.
La nuova campagna di sensibilizzazione della BSA fa da eco a quella già lanciata lo scorso aprile e che aveva come obiettivo informare le imprese, con lo slogan: “Che programmi hai oggi?”. In questo caso, invece, si torna a puntare sui rischi legali:
“Un consiglio. Mettetevi in regola in fretta. È cambiata la musica e da ora in
poi i controlli sul territorio saranno sempre più capillari”.
Secondo Yolanda Rios , presidente di BSA Italia, la campagna evidenzia come l’uso illegale del software rappresenti “soprattutto un comportamento svantaggioso per coloro che lo praticano. Le sanzioni previste dalla normativa sul diritto d’autore sono infatti alquanto pesanti, per non parlare di altre implicazioni negative, quali, ad esempio, la mancanza di garanzia e di servizi di supporto sui prodotti e il rischio di diffusione di virus”.