BT, moratoria temporanea sulle delazioni del P2P

BT, moratoria temporanea sulle delazioni del P2P

Il provider britannico ottiene il rinvio dell'obbligo a comunicare dati riservati di propri clienti a uno studio legale. BT vuole maggiori garanzie sul trattamento sicuro dei dati prima di spifferarli a chicchessia
Il provider britannico ottiene il rinvio dell'obbligo a comunicare dati riservati di propri clienti a uno studio legale. BT vuole maggiori garanzie sul trattamento sicuro dei dati prima di spifferarli a chicchessia

La High Court londinese ha concesso a British Telecom una sospensione dell’ingiunzione richiesta dallo studio legale Gallant Macmillan , ingiunzione volta ad obbligare l’ISP a comunicare i dati personali dei presunti utenti del P2P macchiatisi della infrazione di copyright. È l’ennesima conseguenza dello scandalo delle email di ACS:Law, che ha sin qui portato alla pubblicazione di dettagli e informazioni imbarazzanti sull’operato degli studi legali che mettono a frutto al repressione del file sharing non autorizzato di contenuti protetti.

Tra quelle informazioni imbarazzanti ci sono appunto alcuni documenti contenenti i dati personali di migliaia di netizen britannici, documenti che secondo quanto previsto dai tribunali e dalla legge in materia di privacy dovrebbero risultare cifrati e inaccessibile a utenti terzi.

La sentenza della Alta Corte di Londra aggiorna la questione all’11 gennaio 2011, e nel mentre Gallant Macmillan dovrà fornire tutti i dettagli chiesti da BT in merito alle modalità di trattamento sicuro delle informazioni sui suoi clienti . “L’incidente che ha coinvolto la fuga delle informazioni di ACS:Law ha ulteriormente danneggiato la fiducia delle persone nel processo in corso”, dice un portavoce di BT.

Per contro l’ISP vuole “garantire ai sottoscrittori di piani broadband che essi sono adeguatamente protetti in modo che i proprietari dei diritti d’autore possano portare avanti i loro reclami per l’infrazione di copyright senza causare preoccupazioni non necessarie a persone innocenti”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
5 ott 2010
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