Un nuovo comunicato stampa diramato dai vertici della Guardia di Finanza di Cagliari: nell’ormai nota operazione Poisonous Dahlia , andrebbero oscurati anche i server proxy utilizzati per bypassare l’embargo ordinato nei confronti del motore di ricerca BitTorrent Btjunkie.org .
“Un ulteriore duro colpo alla cybercriminalità globale”, come sottolineato dallo stesso nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo sardo. L’accesso dall’Italia al portale Btjunkie è stato dunque inibito attraverso lo specifico oscuramento del sito proxyitalia.com , servizio di proxy creato in Canada e allocato in Germania.
“Veniva infatti appurato che la registrazione del dominio era avvenuta tramite un servizio terzo che aveva permesso di garantire la privacy e nascondere i dati reali del registrante – si legge sempre nel comunicato stampa – e che la funzione dell’indirizzo proxyitalia.com/btjunkie.org era unicamente quella di permettere la fruibilità del sito Btjunkie agli utenti italiani”.
Stando alla versione fornita dalla Guardia di Finanza cagliaritana, il “veicolo tecnologico” proxyitalia.com sarebbe stato creato e proposto ad hoc per fornire agli utenti una veloce scorciatoia web verso il portale inibito . La registrazione del dominio risale allo stesso giorno in cui Btjunkie veniva bloccato dall’Autorità Giudiziaria.
“L’indirizzo proxy permetteva l’accesso diretto a Btjunkie e la fruibilità dei servizi offerti e quindi, nonostante il blocco imposto ai provider italiani, gli utenti potevano ugualmente accedere al sito bypassando le restrizioni a livello IP e DNS”, si legge ancora.
“L’operazione portata a compimento per la prima volta in Italia rientra nella logica di rimuovere tutti gli ostacoli tecnologici frapposti per aggirare gli obblighi imposti dalla legge per la tutela del diritto d’autore e del copyright”.
Mauro Vecchio