Ci sono commentatori che addirittura gongolano per un peculiare incidente in cui è incappato il blog ufficiale di Google : a breve distanza dalla pubblicazione di un post dell’azienda in cui si magnificava la crescente sicurezza dei propri servizi è apparso un altro post, frutto chiaramente del lavoro di un “incursore” non autorizzato nel sistema di pubblicazione.
Il post abusivo clamorosamente recitava:
“Dopo lunghe e coscienziose riflessioni, Google ha deciso di non portare avanti il progetto click-to-call. Negli ultimi giorni è stato ripreso dai media perché si parlava di un accordo di Google con eBay. Noi però consideriamo un accordo click-to-call con eBay un approccio monopolistico che potrebbe danneggiare le piccole imprese che operano nell’area CRM” (ovvero dei servizi di gestione della clientela, ndr.).
Un post del genere non è passato inosservato e in molti si sono chiesti come mai Google avesse rinunciato ad un progetto di accordo con eBay in apparenza molto sugoso e rapidamente si è giunti alla conclusione più ovvia: non l’ha scritto Google .
La circostanza è stata confermata nelle ore a seguire proprio dallo staff di BigG che in un ulteriore post ha spiegato come “un bug in Blogger (la piattaforma di gestione del blog, ndr.) ha consentito ad un utente non autorizzato di pubblicare su Google Blog la notte scorsa (…) Il bug è stato rapidamente sistemato e il post è stato rimosso”. Poiché Blogger gestisce decine di milioni di blog, l’ammissione della vulnerabilità assume un peso specifico ulteriore.
Mentre scriviamo proprio sotto quest’ultimo post dell’azienda si trova quello in cui, come accennato, Google descrive il proprio impegno sul fronte Sicurezza, una giustapposizione casuale che ha però solleticato il sarcasmo di molti blogger.