Uno studio condotto dall’Università di Lovanio in Belgio e l’European Southern Observatory (ESO) ha rivelato – o meglio svelato – ciò che si pensava fosse corretto ma che in realtà era una finzione, almeno mostrata a chi aveva rivelato il corpo celeste nel 2020.
Due anni fa infatti era stato scoperto da un gruppo di ricerca il buco nero più vicino alla Terra, attorno al quale orbitavano due stelle. Il dubbio però è nato subito dopo: e se invece tra quelle due stelle non ci fosse alcun buco nero?
Il buco nero più vicino alla Terra non è un buco nero
Ecco allora che le due forze di ricerca hanno iniziato a lavorare insieme, facendo nuove osservazioni e nuovi studi con il VLT (Very Large Telescope) e il VLTI (Very Large Telescope Interferometer dell’ESO. I risultato hanno confermato l’assenza del buco nero, rivelando invece un’orbita molto stretta tra le due stelle.
Julia Bodensteiner dell’ESO ha commentato spiegando che l’errore è stato generato dal momento molto particolare: le due stelle durante il momento dell’osservazione, probabilmente avevano appena vissuto la distruzione dell’atmosfera di una da parte dell’altra.
L’immagine vista però avrebbe potuto evidenziare o due stelle molto vicine tra loro, o due stelle lontane con in mezzo un buco nero: il dubbio era legittimo, al punto che i due team hanno lavorato insieme per scoprire la verità. Abigail Frost ha aggiunto:
Catturare un’interazione di questo tipo è molto difficile perché è breve. Questo rende la nostra scoperta per HR 6819 esaltante, perché si presenta come un candidato perfetto per studiare come il vampirismo possa variare l’evoluzione di una stella, con tanto di produzione di fenomeni quali le onde gravitazionali e l’esplosione di una violenta supernova.
Ora la ricerca proseguirà per analizzare e scoprire come interagiranno tra di loro queste due stelle, sempre utilizzando il Very Large Telescope.