Due anni fa Bug Labs aveva svelato all’audience hi-tech una sfaccettatura fino ad allora inesplorata del mondo open source, presentando il proprio concetto di hardware aperto : pezzi di tecnologia da assemblare intorno all’apposita BUGbase secondo le proprie necessità. L’idea originale è stata ripresentata in questi giorni riveduta e corretta, a sottolineare l’impegno costante nell’esplorazione di un settore che potrebbe realmente rivoluzionare l’hardware al pari di quanto accaduto per il software .
La piattaforma BUG 2.0 è stata svelata , ma oltre all’ottimizzazione per Android non sono emersi ulteriori dettagli, data di rilascio effettivo compresa. Il prodotto sembra ancora in fase di cottura ma in ogni caso dovrebbe mantenere gran parte di quelle caratteristiche che avevano fatto balzare il predecessori agli onori delle cronache: un mix di componenti da ordinare intorno a una stazione centrale , dentro alla quale pulsa un kernel Linux.
Il prezzo rimane dunque un mistero, ma secondo alcuni addetti ai lavori l’arrivo di Google Android su BUG amplierebbe di molto le prospettive di mercato dell’apparecchio. Chi svilupperà su Android potrebbe realizzare da sè anche il dispositivo su cui far girare l’applicazione .
Giorgio Pontico