La nascita di BUILD risale al 2011, quando Windows 8 e la sua originale interfaccia vennero mostrati al mondo: da allora la conferenza annuale di Microsoft si è concentrata sempre sul prodotto principe di casa , il sistema operativo che equipaggia la maggioranza dei PC e che anche quest’anno potrebbe essere protagonista degli annunci del keynote che si terrà a partire dalle 17:30 di domani e che potrete seguire in diretta qui su Punto Informatico.
Le presenze annunciate sul palco sono di primo piano: il CEO Satya Nadella aprirà la giornata di domani , 30 marzo, dettando la linea e probabilmente tirando le somme di un primo anno di Windows 10. Un anno che ha visto una buona crescita per l’adozione del nuovo OS, ma con ancora alcuni punti interrogativi sul suo futuro: toccherà probabilmente a Terry Myerson , secondo speaker a parlare, rilanciare le fortune e le speranze del sistema operativo con attesi annunci che aggiugano nuove funzionalità e migliorino il funzionamento di quanto è già in circolazione da molti mesi.
Fino a questo punto il meccanismo di aggiornamenti incrementali che Microsoft ha varato per il suo Windows non è stato particolarmente generoso di novità: a Redmond hanno lavorato sodo per accogliere parecchie delle osservazioni e delle richieste avanzate dai partecipanti al programma Insider, ma non hanno aggiunto nulla di significativo rispetto al prodotto arrivato sugli scaffali lo scorso settembre. Stando a quanto è possibile dedurre dai titoli delle sessioni organizzate nel corso di questa BUILD, pare che ora qualche cambiamento importante sia pronto .
Ad esempio per quanto riguarda le live tiles , i riquadri attivi che sono il marchio di fabbrica di Windows ormai da ben due versioni sia su desktop che su mobile: nella nuova versione di Windows 10 che sarà annunciata nel corso di questa BUILD diventeranno interattive, permetteranno cioè di effettuare alcune operazioni direttamente tramite di esse senza neppure avviare l’app collegata. Una scelta che per ora pare destinata soprattutto ai PC, e che è anche legata a doppio filo con l’altra grande sfida lanciata da Windows 10: Universal Windows Platform , il framework pensato per produrre app di nuova generazione che dovrebbe convincere sempre più sviluppatori a impegnarsi per l’ecosistema Windows.
Rispetto alle prospettive del 2015, sono cambiate molte cose: i bridge, il meccanismo attraverso il quale Microsoft puntava a traghettare sempre più app da Android e iOS verso Windows, sono stati un successo solo a metà. Astoria, quello per il sistema operativo Google, è stato recentemente archiviato ; inoltre Microsoft ha (finalmente?) acquistato Xamarin e i suoi strumenti per lo sviluppo. Dunque anche l’approccio che l’azienda stessa ha riguardo lo sviluppo è cambiato in modo significativo , e ora punta a includere sempre di più piattaforme concorrenti a quelle delle finestre di casa purché siano in grado di ospitare OneDrive, Office e altri prodotti made in Redmond.
Un altro invitato che potrebbe fare la sua comparsa sul palco del Moscone Center è Linux : SQL arriverà sul pinguino nel 2017 , Azure da tempo ormai è largamente compatibile con il sistema operativo basato sul kernel sviluppato da Linus Torvalds. Saranno probabilmente Scott Guthrie e Qi Lu, due volti e nomi molto conosciuti dagli sviluppatori, a farsi carico di queste novità nel corso del keynote: ma questo lo scopriremo il 31 marzo, visto che è per quel giorno che i loro nomi sono segnati nell’agenda della manifestazione.
Appuntamento quindi fissato per i prossimi due giorni qui sulle pagine di Punto Informatico: seguiremo in diretta video streaming i keynote e li commenteremo in tempo reale con un live blogging , a cui seguiranno gli approfondimenti dedicati alle novità che saranno annunciate nel corso della conferenza ai nastri di partenza a San Francisco.
Luca Annunziata