Redmond – Ci sono molti aspetti del rilascio dell’SDK di Windows Phone 8, avvenuto durante il keynote del giorno 1 di Build 2012, che fanno riflettere. Steve Ballmer sul palco ha ribadito l’impegno totale di Microsoft nell’affrontare la doppia sfida Windows/Windows Phone 8, ma ci sono aspetti di questa sfida che segnano un cambiamento di strategia significativo per Redmond: la legacy non è (sempre) infinita.
Alcuni argomenti per Microsoft restano tabù: per esempio il desktop , l’ambiente operativo che da Windows 95 in avanti ha segnato il successo del sistema operativo e le abitudini degli utenti, non verrà certo abbandonato . “Finché c’è un ecosistema di applicazioni che sfrutta questo ambiente, ci sarà un desktop”: lo ha detto ai giornalisti uno degli evangelist di Microsoft, Tim ÒBrien, durante una conferenza stampa seguita al keynote. Ma, nonostante le rassicurazioni sulle risorse e gli obiettivi perseguiti da BigM, non si può non notare un cambio di mentalità.
Prendiamo il caso dell’ SDK di Windows Phone 8 : al suo interno sono contenute quelle funzioni, come NFC tanto per fare un esempio, che sono ormai un must per qualunque OS mobile in circolazione (tranne iOS, ovviamente) e che Microsoft ha voluto fortemente includere nella nuova release anche e soprattutto per soddisfare le richieste dei suoi sviluppatori. Ma queste funzioni sono limitate all’impiego sui sistemi Windows Phone 8: tutte le innovazioni tecniche del nuovo SDK sono per il nuovo OS , che di fatto diventa da oggi l’unica piattaforma mobile attiva di Redmond. Windows Phone 7 è già diventato il passato (pende solo l’aggiornamento, quasi meramente estetico, alla release 7.8 rimandata a data da destinarsi), e non ci sono piani o programmi per tenere in piedi due canali di sviluppo paralleli.
La vita di WP7 è stata breve: superato dal progresso, per evitare di trascinarsi dietro pesanti legacy e compromessi difficili è stato abbandonato . Se questa mentalità dovesse trovare analoga applicazione sui desktop, c’è il rischio che il paradigma Metro (da oggi ridenominato ufficialmente e un po’ banalmente Windows Store Apps ) prenda il sopravvento: non è questo l’obiettivo di Microsoft, rassicurano a Redmond, ma anche in questo caso non si può non notare che la classe di applicazioni del nuovo corso è fortemente legata ai nuovi prodotti e taglia i ponti col passato.
Per i PC vale un discorso diverso: la strategia che ha condotto al lancio di Windows RT e di Surface è più un tentativo di restare ancorati a un trend e una richiesta del pubblico (macchine ARM e touch) che una reale dichiarazione di intenti – almeno per ora – rispetto agli sviluppi futuri di Windows. Per il momento i PC restano quelli con una piattaforma x86 e un desktop a bordo: eppure il principio tanto sbandierato della “riusabilità del codice” tra Windows 8 e Windows Phone 8 (che non è il mantra del “write once run everywhere” del Java di un tempo, ma un più realistico: ci sono funzioni in comune, e gli aggiustamenti sono minimi) implica automaticamente la necessità di puntare su Metro per raccogliere le opportunità di crescita di cui favoleggiano i manager sul palco.
I nuovi affari su Windows, sia esso desktop o mobile, passano per WinRT : se questo paradigma di sviluppo si imporrà, se davvero gli sviluppatori decideranno di sfruttare questo connubio tra i diversi SDK per monetizzare al meglio i propri sforzi, crescerà l’ecosistema “Windows Store Apps” a scapito del tradizionale Win32. Sul desktop resteranno i prodotti consolidati, basti pensare a Photoshop o Autocad, e il resto verrà rielaborato e condotto nel mondo delle piastrelle nel giro di qualche anno.
Microsoft ci tiene a precisare : le competenze degli sviluppatori che fin qui hanno lavorato sulla nostra piattaforma sono le stesse che potranno utilizzare per WinRT e il nuovo corso. Ma è del tutto evidente che la strada per andare avanti su più fronti è quella che saluta il vecchio Win32. Ovvero, le applicazioni sviluppate da oggi in avanti saranno compatibili solo con Windows 8 e successive release: proprio come accaduto su Windows Phone, alcuni sviluppi salutano i vecchi utenti. Si taglia un ponte costruito neppure tanto tempo fa (o ai tempi di 95, a seconda dei punti di vista), e si guarda al futuro.
Improbabile che BigM adotti un ciclo di sviluppo e supporto analogo a quello di Apple, tanto per fare un nome, che ormai ogni 12 mesi saluta il vecchio OS desktop e si butta a capofitto sul nuovo. Ci sono categorie di utenti Windows, per esempio nel settore enterprise, che non possono accettare questo approccio: ma Microsoft ha compreso che un cambio di passo era necessario per garantirsi un futuro tra gli OS, visto che con il progresso di tablet e smartphone non era del tutto scontata la supremazia futura di Windows. Per il momento Redmond resta con un piede in più scarpe: desktop, Metro , Windows RT e Windows Phone, con WinRT e i servizi cloud e vari pezzi di SDK e API a fare da collante tra tutto questo.
Quale sarà il futuro si vedrà: dipenderà anche parecchio dal successo che i diversi ambienti riscuoteranno, così da essere anche certi che questa nuova tendenza touch e mobile non sia solo una moda che tramonti in pochi anni causando qualche grattacapo a chi abbia investito troppo in questa direzione. Oggi nessuno sa ancora se tra 10 anni il PC sarà ancora qualcosa di simile a quanto è oggi o se prevarranno i surrogati semplificati: con la strategia attuale Microsoft tutto sommato salta sul treno e segue i concorrenti, ma non potrà cullarsi a lungo e nei prossimi anni dovrà continuare ad affinare i suoi piani e i suoi Windows. Così come dovranno fare gli sviluppatori : è un periodo di cambiamenti, e se saranno positivi dipenderà dalla volontà degli attori coinvolti di migliorare.
Luca Annunziata