È un Windows diverso quello che ci aspetta: diverso proprio sotto il profilo estetico, anche se come ormai d’abitudine non sarà una rivoluzione bensì una evoluzione costante nel tempo. Cambiera sotto la pelle, ci saranno più servizi che si appoggiano al Microsoft Graph e alla nuvola, e cambierà pelle: Project Neon si è incarnato in Fluent , la nuova formula che definisce la grafica della prossima release dell’OS di Microsoft, e da Redmond spingono perché tutti gli sviluppatori abbraccino subito il nuovo linguaggio espressivo che ha già in mente le interfacce tridimensionali della realtà virtuale, aumentata, la mixed reality insomma.
Il keynote del giorno 2 di Build 2017 ha un passo e un approccio diverso da quello del primo giorno: si vede più codice sul palco (poco, in verità, rispetto al passato), ma si vede soprattutto una costante attenzione a far comprendere agli sviluppatori che cosa Microsoft ha in mente per il proprio ecosistema e qual è la direzione impartita e tenuta. Sul palco si avvicendano Terry Myerson e Joe Belfiore per raccontare quanto di nuovo c’è da sapere su Windows , e gli annunci che si succedono puntano tutti verso la convergenza tra Windows stesso e altre piattaforme non necessariamente sviluppate da Microsoft.
Procediamo con ordine, e parliamo subito di Fluent: quanto si era visto con le indiscrezioni su Project Neon era tutto vero, ma era solo parte della storia. La storia, come la racconta Microsoft sul palco e nelle sessioni tecniche della Build, è partita da una riflessione profonda sulla capacità espressiva dell’interfaccia attuale e sulla necessità di prevedere nel prossimo futuro una coerenza tra quanto viene mostrato su uno schermo grande, piccolo, su una TV, in un visore VR o dietro le lenti di Hololens . Per questo la direzione scelta è quella di più elementi grafici dinamici, animazioni che rendono l’interfaccia più aggraziata nel corso dei cambi di pagina o di contesto, trasparenze e nuovi colori che serviranno a garantire maggiore chiarezza, contrapponendosi al design ultra-piatto che le ultime generazioni di Windows hanno invece promosso.
Si potrebbe stare ore ad ascoltare i tecnici di Microsoft raccontare di Fluent, e delle sue implicazioni ad esempio nel design dei controller per un player video mostrato in un visore per la realtà virtuale: Fluent è visto come un percorso, invece che come un prodotto fatto e finito, che riceverà la sua prima iterazione di aggiornamenti e novità in coincidenza col rilascio del prossimo service pack aggiornamento di Windows 10 denominato Fall Creators Update e che arriverà in autunno, ma che sarà evoluta a mano a mano che nuovi dispositivi o scenari d’uso prenderanno piede nel corso dei mesi e degli anni . In questo senso l’azienda è aperta anche a suggerimenti: al momento il grosso del lavoro si è concentrato a strumenti di input consolidati, ad esempio lo stilo ha ricevuto in dote una maggiore quantità di gesture e un’interfaccia migliorata per un utilizzo intensivo, ma altro seguirà.
Il secondo annuncio è dunque l’ aggiornamento Fall Creators Update : non è stata fissata una data precisa per il suo rilascio, ma è possibile ipotizzare a questo punto che il ciclo che seguirà Microsoft sarà di circa 6 mesi di distanza tra le varie release. Dentro questo update ci sarà parecchio da digerire: appoggiandosi al Graph di cui si era già parlato ieri, e alla tecnologia di Project Rome , Timeline terrà l’utente aggiornato su quali attività ha svolto su quello stesso dispositivo e su altri collegati al suo account Microsoft, permettendo di riprendere un lavoro o anche solo la semplice lettura di un documento o una pagina web esattamente da dove si era stati interrotti. Il bello di questo sistema è che funziona su Windows, iOS e Android: Cortana farà da collante tra i diversi sistemi, dove c’è installata lei si potrà seguire la Timeline indietro nel tempo.
Legati a questo approccio ci sono altri due servizi che puntano anche sul cloud storage per funzionare. È il caso della Clipboard universale mostrata sul palco, questa non sarà legata strettamente alla sola Cortana ma funzionerà grazie a tutta una serie di app compatibili (tra cui ad esempio la tastiera Swiftkey), che permetterà di copiare e incollare testo, immagini e molti altri tipi di contenuti senza dover passare attraverso email mandate a sé stessi o senza dover passare in modo esplicito da un proprio cloud storage. Se si tiene installata Swiftkey sul telefono Android si può recuperare quel brano di testo selezionato sul PC, e viceversa, con una semplicità e un’efficacia che sul palco hanno lasciato ben sperare.
L’altra novità è OneDrive Files on Demand : in questo caso assistiamo alla profonda interconnessione tra il file system della macchina e il servizio di archiviazione remoto di Microsoft, con i file che di fatto risiedono indifferentemente in locale o in remoto e vengono mostrati tutti assieme nel file manager. Così facendo è possibile risparmiare spazio disco in locale, ma anche immaginare di poter riprendere a lavorare sul proprio materiale da qualsiasi computer semplicemente inserendo le credenziali del proprio Microsoft Account. Ovviamente ci sono in ballo algoritmi specifici che ottimizzano la disponibilità dei file sullo storage locale, e l’utente stesso può decidere che alcuni file specifici debbano risiedere in modo permanente sul proprio disco e venire sincronizzati in modo costante col remoto, ma sarà questione di pratica per capire a fondo come questa novità si rifletterà sulla vita di tutti i giorni.
Ci sono poi altri annunci tecnici, che riguardano ad esempio dotNET Standard giunto alla release 2.0 o l’unificazione delle specifiche XAML in uno Standard 1.0 , oppure la disponibilità di nuovi subsystem Linux con lo sbarco di Ubuntu, Suse e Fedora direttamente nel Windows Store . E proprio quest’ultimo è oggetto di molto impegno da parte di Big M, con la conferma della prossima disponibilità di Spotify sullo Store e con un paio di annunci non male in termini di attenzione ricevuta da parte di altre software house: iTunes arriverà entro la fine dell’anno sul Windows Store , completo in ogni sua parte, assieme ai software Autodesk e a quelli SAP. Il lavoro di Microsoft ha ripagato, alla fine, e pare che suoi partner tradizionali e nuovi abbiano deciso finalmente di abbracciare appieno l’approccio UWP.
Le promesse di Microsoft, d’altronde, si sono fatte davvero consistenti: Story Remix lo potremmo definire il successore di Movie Maker, ma sarebbe davvero ingeneroso visto che la demo mostrata sul palco è stata senza ombra di dubbio la più impressionante della mattinata. Selezione automatica delle clip migliori che vengono suggerite all’utente per essere montate assieme, colonna sonora personalizzata con la musica di Groove, rimontaggio automatico se si cambia musica per rimettere le clip nel ritmo giusto e molto altro ancora. Come la possibilità di inserire contenuto 3D generato a partire da una libreria condivisa dalla community che andrà formandosi attorno a questo software: notevole come oggetti CGI possano venire sommati al girato tradizionale, ancorando un oggetto a un elemento fisico e lasciando al PC il compito di adattarne forma e posizione al movimento della sequenza. In altre parole effetti speciali che non richiedono competenza specifica per essere creati, e il risultato a giudicare da quanto abbiamo visto sul palco e nelle demo in fiera ci è parso convincente.
Dulcis in fundo, sul palco è salito Alex Kipman: a lui, che ha già tenuto a battesimo Hololens, è toccato il compito di raccontare come si stia evolvendo il progetto mixed reality di Microsoft , e la faccenda sembra tenere ancora banco visto che sono stati lanciati sul mercato una coppia di controller con touchpad, joystick e pulsanti, e 6 gradi di libertà , pensati per funzionare di concerto proprio con gli Hololens e in generale con tutti i visori che si appoggiano alla tecnologia Microsoft per gli ambienti virtuali o aumentati. Hanno la forma di due bacchette con un anello in cima, e la loro peculiarità consiste nel fatto che non necessitano di sensori esterni per funzionare: tutto quello che serve è già contenuto nelle maschere progettate secondo le specifiche di Redmond, così come all’interno degli Hololens, e sono le stesse telecamere montate sui caschi a intercettare il movimento delle mani e tradurlo in bit.
L’impressione generale è che la mixed reality sia davvero un trend destinato a far parlare di sé a lungo, ma che siamo ancora in uno stadio primordiale del suo sviluppo: quanto mostrato da Microsoft in una demo sul palco, assieme al Cirque du Soleil, è senz’altro convincente e c’è da registrare che sono partite finalmente le prenotazioni dei kit di sviluppo dei visori Acer e HP sul sito di Microsoft stessa . Ma sarà Natale il vero banco di prova, visto che per allora arriverà sugli scaffali un kit composto dalla maschera Acer assieme ai due controller Microsoft, con un prezzo davvero invitante: 399 dollari per il set, ovviamente in questo caso da abbinare a un PC con specifiche compatibili che saranno comunicate a breve ma che non dovrebbero essere proibitive , almeno a giudicare da quelle fornite agli sviluppatori.
Quello del giorno 2 di Build 2017 è stato un keynote intenso: la mole di annunci forse supera persino quella del giorno precedente, e sono tutti annunci che hanno un impatto immediato e diretto sulla vita dell’utente comune di Windows. Nuova interfaccia, nuove funzioni, nuove tecnologie per rendere più semplice muoversi tra il proprio PC Windows e la pletora di altri device che tutti usiamo: smartphone Android, iOS, altri PC magari quello del lavoro e quello di un amico, l’obiettivo evidente è fornire al cliente quello di cui ha bisogno per gestire i propri dati con facilità più che seguire un percorso immaginato per lui a Redmond . In questo senso a Microsoft va riconosciuta una certa coerenza: sta provando con tutte le proprie forze a tenere fede ai propri propositi, ad andare incontro ai suoi clienti vecchi e nuovi dovunque si trovino, e la tecnologia mostrata in questa occasione servirà anche agli sviluppatori a fare altrettanto.
Luca Annunziata