Va in pensione in grande stile lo Space Shuttle Discovery. La famosa navicella spaziale ha lasciato Cape Canaveral, in Florida, a bordo di un 747 appositamente modificato. Tre ore più tardi è giunto a Washington e ha sorvoltato per tre volte Capitol Hill . Nella capitale lo Shuttle ha ricevuto una caloroso addio: sono stati tantissimi i cittadini che, armati di macchine fotografiche, cellulari e tablet, hanno voluto catturare l’ultima immagine della navicella in volo.
Il Discovery è atterrato al Dulles Airport, in Virginia, e verrà presto trasportato al Smithsonian National Air and Space Museum , dove sarà messo in esposizione permanente. “Ci impegniamo a prenderci cura di lui per sempre – ha dichiarato il generale in pensione John R. “Jack” Dailey, direttore del museo – La navicella mostrerà ai giovani visitatori ciò che gli Stati Uniti sono in grado di fare”. Discovery prenderà il posto della navicella Enterprise, che sarà trasferita a New York.
Discovery ha portato a termine 39 missioni, ha trascorso 365 giorni nello spazio, ha orbitato intorno alla terra per 5.830 volte e ha percorso circa 239 milioni di chilometri. Sono stati tantissimi i successi raggiunti nella sua lunga carriera, come mettere in orbita il telescopio spaziale Hubble e trasportare il primo astronauta russo su uno Shuttle USA.
“Le navicelle spaziali hanno letteralmente cambiato il mondo. Il successo più grande è stata la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale, il nostro laboratorio nello spazio e il nostro appoggio per tutto il Sistema Solare. Come tutti i grandi successi, questi risultati hanno avuto un costo. Quando perdemmo Challenger e Columbia e i loro coraggiosi equipaggi ci siamo ridedicati a un futuro ancora più costruttivo ed emozionante – ha dichiarato Lori Garver, vice-amministratore NASA – Devo dissentire da chi dice che i nostri giorni migliori nel mondo dell’esplorazione sono ormai alle nostre spalle. Anche se è bello ricordare il passato, la NASA continua a concentrarsi sul futuro(…) È un onore consegnare Discovery allo Smithsonian per condividere questo tesoro nazionale con la nazione e per raccontare non solo le storie del passato, ma anche per inaugurare le promesse del futuro”.
Gabriella Tesoro