Washington (USA) – La Camera dei Rappresentanti statunitense ha approvato nei giorni scorsi a larga maggioranza (232 -191) uno dei testi più controversi nell’epoca dell’antiterrorismo, ovvero l’ Electronic Surveillance Modernization Act . Si tratta di una legge che permetterà alle autorità di attivare operazioni di sorveglianza elettronica, senza il bisogno di mandato , nei confronti di persone residenti negli Stati Uniti, sospettate di spionaggio o comunque in possesso di “foreign intelligence information”.
A questo punto, dopo l’ approvazione della commissione giustizia del Senato federale, avvenuta il 18 settembre scorso, l’ultima parola spetterà al Senato stesso per eventuali ulteriori correzioni. Il tutto mentre si sta consumando un’accesissima campagna elettorale che si concluderà con le elezioni di medio termine del prossimo 7 novembre.
La legge HR5825 di fatto permette al Presidente di autorizzare sorveglianze elettroniche per il periodo di un anno senza alcun coinvolgimento dell’autorità giudiziaria. I documenti o le comunicazioni intercettate per risultare valide in un eventuale successivo giudizio devono però obbligatoriamente riguardare informazioni sensibili su “potenze straniere” e non, ad esempio, il terrorismo interno o criminalità organizzata. Si tratterebbe, quindi, come sostiene l’ampia maggioranza Repubblicana, di una soluzione legislativa per far fronte al terrorismo internazionale. Il rispetto dei criteri legali, inoltre, dovrà essere certificato ogni volta dal procuratore generale, un organismo che però dipende strutturalmente dalla Casa Bianca.
Tra le novità che verranno introdotte dalla normativa, una volta definitivamente approvata, sarà un ulteriore spada di Damocle sugli Internet Service Provider : non solo saranno tenuti a fornire alle autorità federali qualsiasi informazione utile relativa a soggetti tenuti sotto controllo, ma non potranno in alcun modo far sapere che tali operazioni sono in corso. Una sorta di complicità coatta che sarà però compensata: il Governo si farà carico degli oneri in cui gli ISP incorreranno per le operazioni di intercettazione e questi non saranno “denunciabili” per la loro collaborazione da parte dei cittadini e in particolare per il trattamento di tutti i dati dall’11 settembre 2001 in poi (fino a 60 gg dopo l’approvazione della norma).
Nel caso in cui un ISP non accettasse di fornire supporto, la questione potrà essere discussa presso la Corte FISA , un’altra struttura del Dipartimento di Giustizia, che in non più di 24 ore si dovrà esprimere sul caso.
Grazie a questa legge, accusano i sostenitori dei diritti civili, la Casa Bianca raggiunge un potere di controllo senza precedenti . Difficile vederla in modo diverso: nel caso si concretizzi un attacco terroristico o un attacco armato agli Stati Uniti o si presuma un imminente pericolo, il Presidente godrà di un mandato speciale per effettuare monitoraggi e operazioni di sorveglianza per 90 giorni. Una notifica presidenziale che potrà essere estesa a piacere di 90 giorni in 90 giorni. Attualmente, azioni di questo genere sono possibili solo per un massimo di 15 giorni e dopo una “dichiarazione di guerra” votata dal Congresso.
Gli unici elementi di controllo democratico saranno nelle mani del Congresso e dei committee per l’Intelligence, che saranno tenuti aggiornati sulle azioni di sorveglianza messe in atto dall’Amministrazione.
Dario d’Elia