Washington (USA) – Mettere una pietra sopra sei anni di soffiate e di fornitura di dati riservati su utenti e cittadini: l’amministrazione Bush sta preparando un ghiotto regalo per tutti gli ISP, aziende di telefonia e telecomunicazioni che hanno sino ad ora a vario titolo collaborato con la galassia di sigle dell’intelligence statunitense, nella perdurante lotta al terrorismo internazionale.
La misura è inclusa nella sezione 408 di una nuova proposta di legge, e ars technica ne riporta un sostanzioso stralcio: “A dispetto di qualunque altra legge – si legge nella proposta – e in aggiunta alle immunità, ai privilegi e alle difese previste da ogni altra fonte di legge, nessuna azione sussisterà o verrà tenuta in alcuna corte (…) contro chiunque per la presunta fornitura ad un elemento della comunità dell’Intelligence di qualunque informazione, (…) che è, è stata, potrebbe essere o sarebbe potuta essere intesa a proteggere gli Stati Uniti da un attacco terrorista”.
La legge è retroattiva , e interessa il periodo di tempo che intercorre tra l’11 settembre 2001 – il giorno del fatidico attacco alle Torri Gemelle di New York – e la data in cui l’Atto entrerà in vigore. Come ha spiegato il Governo in seguito nell’analisi della proposta, “le società che cooperano con il Governo nella guerra al terrore meritano il nostro apprezzamento e protezione – non processi in tribunale”.
Poco importa l’eventuale illegalità delle loro azioni: il rischio che indagini terze spalanchino i tanti piccoli vasi di Pandora dei programmi di intelligence gestiti da NSA, CIA e affini supera le necessità della Giustizia secondo gli strateghi della Casa Bianca.
Kenneth Wainstein, assistente al Dipartimento di Giustizia, ha dichiarato ai senatori riuniti in assemblea all’audizione di presentazione presso il Comitato Scelto del Senato sull’Intelligence, che la misura “riempirà un vuoto nelle nostre leggi”, permettendo alle società telefoniche di assistere il governo senza il rischio di ripercussioni legali .
Se la legge dovesse passare, la pletora di cause intentate dalle associazioni dei consumatori e dalle organizzazioni per la difesa dei diritti dei cittadini contro l’accesso indebito dell’intelligence a dati riservati diverrebbero in un sol colpo carta straccia . Tale sorte toccherebbe anche alla causa pendente tra EFF e AT&T , accusata appunto di violazione sistematica della legge in combutta con gli agenti segreti. Uno scandalo che per settimane ha tenuto sotto pressione Bush e i suoi consiglieri.
Non tutto è perduto, dicono in molti, ricordando il braccio di ferro sull’Iraq tra Bush e il Congresso, in mano ai Democratici: l’iter parlamentare della legge potrebbe riservare sorprese spiacevoli per la nuova iniziativa della Casa Bianca.
Alfonso Maruccia