Dici ByteDance e pensi a TikTok, ma il raggio d’azione del gruppo cinese è già oggi ben più ampio rispetto a quello della sola applicazione di short video e l’intenzione sembra essere quella di espanderlo ulteriormente in futuro, puntando in primis su una strategia di penetrazione dei mercati occidentali. La scelta di Kevin Mayer (ex Disney) come CEO e COO annunciata solo pochi giorni fa ha costituito il primo passo di un percorso più ampio e di prospettiva, da concretizzare preferibilmente prima che le tensioni tra Washington e Pechino possano giungere a un punto di rottura.
Dalla Cina con furore: la strategia di ByteDance
Ne scrive oggi al redazione di Reuters, citando diverse fonti rimaste anonime secondo le quali la società avrebbe già allestito tre centri di ricerca e sviluppo in California a Mountain View assumendo oltre 150 ingegneri. In programma altre iniziative di questo genere a Singapore, Giacarta e Varsavia. Avviata poi una collaborazione con la newyorkese Michelle Huang (ex SoftBank) al fine di intrattenere rapporti più stretti con investitori come General Atlantic e KKR.
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Questi i servizi ad oggi nelle mani di DyteDance: il celebre TikTok capace di conquistare un gran numero di utenti anche nei paesi occidentali, la sua controparte Douyin destinata alla Cina, il motore di ricerca Toutiao lanciato nell’estate scorsa sul territorio locale, l’applicazione Xigua Video per la condivisione dei contenuti video (anch’essa limitata all’utenza cinese), il social network Helo popolare in India, Vigo Video per la produzione di brevi filmati, il software Lark destinato alla collaborazione (al momento riservato a Giappone e Singapore) e Babe che in Indonesia semplifica l’accesso a notizie e contenuti multimediali. A questi si aggiunge lo streaming musicale di Resso.