Stabilire se Windows Vista, sesta incarnazione del sistema operativo a finestre di Microsoft, sia stato un successo – o se non si sia rivelato invece insoddisfacente rispetto alle attese dei consumatori – è una impresa ardua. Attorno al suo successore, Windows 7, si concentra da giorni l’attenzione del popolo dei downloader – impegnati a scaricarne la beta fino al prossimo 10 febbraio – ma è nelle aule di un tribunale che forse verrà deciso molto del destino del sistema operativo dell’azienda di Redmond.
Secondo una stima presentata durante le udienze per il procedimento relativo alla class-action sul bollino Vista , stima formulata da un perito dell’accusa, l’ammontare della cifra necessaria per portare a livello ottimale i computer venduti come capaci di montare Vista e nella realtà incapaci di sfruttarne tutte le caratteristiche grafiche e prestazionali, ammonterebbe ad una cifra compresa tra poco meno di 4 e poco più di 8,5 miliardi di dollari .
Un totale impressionante: con 6,5 miliardi di euro sarebbe possibile, secondo l’esperto di economia Keith Leffler dell’ Università di Washington , sostituire in molti computer venduti la memoria RAM e la scheda grafica per portarli ad un livello necessario a garantire le prestazioni minime richieste. In alcuni casi, come quelli dei notebook, le stime dell’esperto indicano come più economica la possibilità di procedere direttamente alla sostituzione del computer intero con un modello più recente.
Il costo di questa operazione si aggirerebbe sui 155 dollari per i desktop, mentre spazierebbe nella forchetta 245-590 per i laptop: tenendo conto che sarebbero quasi 20 milioni i PC interessati dalla vicenda, per BigM si preparerebbe un esborso stellare. Sempre che, si intende, il giudice decida a favore dei querelanti e sancisca che l’azienda di Redmond debba realmente provvedere a mettere in condizione i suoi utenti di usufruire di tutte le estensioni grafiche e tecniche di Vista.
Una prospettiva esaltante per i consumatori, un po’ meno per Microsoft, decisamente sfortunata per Vista: in questo modo si guadagnerebbe senza dubbio la palma di OS più sfortunato della storia del suo marchio. Nel frattempo, invece, riscuotono un certo consenso le indiscrezioni sulla nuova prossima versione di Windows Mobile : la 6.5, ufficialmente non ancora uscita sul mercato, è già giudicata interessante a partire da alcune semplici schermate fatte circolare sui siti specializzati.
Nel nuovo WM, atteso al prossimo Mobile World Congress di febbraio in terra catalana, si intravedono al momento un nuovo launcher – a forma di nido d’ape e decisamente più compatibile del precedente con l’input via dito – e una rivisitazione della grafica e delle interfacce per venire incontro alla sempre più massiccia produzione di cellulari dotati di funzionalità touch (ma, a quanto pare , non multitouch ). Di questa nuova versione non si sa poi molto altro, e dunque non resta che attendere il suo rilascio per scoprire se sarà possibile montarla anche su dispositivi già oggi presenti sul mercato: come del resto già accaduto per il passaggio da Windows Mobile 6.0 a Windows Mobile 6.1.
Luca Annunziata