Ha fatto il suo debutto in Europa la terza generazione ASIMO , 13sima iterazione dal primo prototipo sviluppato dall’azienda giapponese Honda nel 1986. Il nuovo robot assomiglia molto nelle forme al precedente, ma i tecnici giurano di aver fatto delle modifiche sostanziali: a partire dal modo in cui ASIMO si muove, passando per come si relaziona con gli interlocutori umani fino ai linguaggi di comunicazione conosciuti .
Lo sforzo dei costruttori si è concentrato sulle doti intellettive di ASIMO: il miglioramento dei suoi algoritmi gli consentono di interagire diversamente con l’ambiente, ad esempio adattando i suoi movimenti alle condizioni ambientali e alle modificazioni dell’ambiente. ASIMO è ora in grado di mutare le modalità di atterraggio da un passo durante l’esecuzione, se rileva attraverso tutti i suoi sensori un cambiamento significativo al contesto: può organizzare una deviazione dalla sua traiettoria , ad esempio, se si accorge che lo porterebbe a scontrarsi con un oggetto o una persona. La combinazione di input audio, video e persino tattile gli consente di interpolare i dati per calcolare come spostarsi per fare fronte al movimento altrui. ASIMO ora corre meglio , sia in avanti che indietro, più veloce e con maggiore destrezza; inoltre, può camminare con maggiore equilibrio anche sul terreno accidentato. L’autonomia resta inferiore all’ora, fissata in 40 minuti.
Allo stesso modo, Honda ha migliorato la capacità di ASIMO di interagire con l’ambiente circostante in condizioni normali: il robot è in grado di seguire e distinguere una voce di un interlocutore in mezzo alle altre, così come seguire e interpretare anche la conversazione con più persone per volta. ASIMO ha anche imparato a esprimersi nel linguaggio dei segni (Honda non specifica di quale lingua, ma c’è da augurarsi che oltre a esprimersi abbia anche imparato meglio a comprendere ), così da ampliare le sue capacità: per dare questa competenza al robot Honda ha migliorato anche la qualità delle dita delle protesi anteriori del prodotto, che ora hanno 13 gradi di libertà, rendendole indipendenti l’una dalle altre e arricchendole pure di sensori tattili.
Quest’ultimo particolare consente anche un altro miglioramento: le dita di ASIMO sono capaci di trattare con dovuta delicatezza e destrezza anche una bottiglia per versare un drink, maneggiare contenitori fragili, o trasportare un vassoio contenente cibo e bevande. In altre parole, ASIMO sta procedendo un passo alla volta (è il caso di dirlo) verso una sua sempre maggiore integrazione con la vita quotidiana : il Giappone è il paese al mondo con l’età media più alta e che sente più di tutti la necessità di ottenere un supporto tecnologico alla propria forza lavoro e ai cittadini più anziani, pertanto un ASIMO ben progettato e ben inserito nella società costituirà per Honda un valido trampolino di lancio per l’industria robotica del futuro.
Luca Annunziata