Oggi abbiamo WhatsApp, Telegram e Signal. Un tempo c’era, tra gli altri, C6. A ricordarlo è chi inizia ad avere qualche capello bianco in testa e negli anni ’90 ha dovuto fare i conti con la inesorabile lentezza delle connessioni 56k. A riportare in vita quelle sensazioni è un progetto amatoriale e senza alcuna finalità di lucro, mosso soltanto dalla passione e dalla nostalgia: fate un salto su c6online.it, non serve scaricare alcun software.
Ritorno agli anni ’90: C6 Messenger nel browser
A segnalarlo in redazione è stato lo stesso autore, Daniele Ciarapica, con un invito a diffondere il verbo che accogliamo ben volentieri. Il risultato messo online è il frutto di un lavoro full time durato ben nove mesi e portato avanti con un unico obiettivo: Rivivere quelle sensazioni di leggerezza che hanno caratterizzato la nostra giovinezza, quell’entusiasmo che c’era e che ora sembra quasi essersi dissolto fra le pieghe del tempo e della quotidianità
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Tutto è gestito all’interno del browser. Si digita c6online.it e ci si trova di fronte a un vecchio desktop di Windows, con il client di C6 a portata di click. Dopo aver scelto il proprio nickname si è pronti a chattare.
C6 da la quasi dimenticata e sottovalutata possibilità di parlare di cinema con un appassionato per ore, arricchirsi reciprocamente, e magari poi scoprirlo abitare a due passi da casa nostra.
Chi ricorda C6 ai tempi d’oro, tra l’altro gli stessi di ICQ, MSN e mIRC, può fare oggi un tuffo nel passato.
Un momento, che fine ha fatto C6? Come sempre in questi casi, Wikipedia ci tende una mano per ricostruirne la storia. Nato alla metà degli anni ’90 come progetto tutto italiano curato dal portale Atlantide.it (controllato da Tin.it), nel 2005 è stato ribattezzato da C6 Multichat a C6 Messenger, portando con sé un restyling. Nel 2011 è stato rimpiazzato da Virgilio Chat.