Dopo le liberalizzazioni dei mesi scorsi è caccia ai domini generici di primo livello . ICANN ( Internet Corporation for Assigned Names and Numbers ) renderà noto nelle prossime due settimane l’elenco delle nuove concessioni rilasciate, ma già oggi Google ne anticipa alcune. Come era facile prevedere, sono presenti i domini .google e .youtube ma, stando alle parole di Vint Cerf, “l’azienda si sta impegnando per ottenerne anche di creativi e potenzialmente interessanti, come .lol “.
Molti addetti ai lavori sostengono che in un futuro prossimo domini generici come questi diventeranno presto la “norma” su Internet e sapranno affiancare degnamente i 28 storici fra i quali .com , .net e .org , nonché quelli dei vari paesi ( .us , .uk , .it , etc.). Stime recenti al riguardo ipotizzano che potrebbero essere creati fra i 300 e i 1.000 nuovi gLTD all’anno.
Ciò andrebbe a costituire una fonte molto ricca di introiti, considerato il fatto che secondo uno studio condotto da PaidContent ICANN riceve 18 centesimi di dollaro per ogni nuovo dominio registrato,: è probabile che questa politica sarà ben incentivata e potrà offrire spunti per una sorta di “gara” a chi registra il suo sito con l’indirizzo più creativo.
L’unico fattore che potrebbe però in qualche modo frenare l’espansione di nuovi gLTD è costituito dai costi: ogni candidato deve versare una tassa di valutazione di 185mila dollari, cui andrebbero ad aggiungersi dei costi aggiuntivi ottenuta l’approvazione. A tal proposito non sono mancate le polemiche da parte delle grandi aziende e dalle organizzazioni no-profit, che sostengono che la liberalizzazione totale dei domini le costringerebbe a spendere più del necessario per garantire i loro brand. Ipotesi smentita decisamente dal portavoce di ICANN, Brad White, il quale sostiene che “ICANN si è sempre impegnata per tutelare le aziende e i loro diritti. Abbiamo deciso di liberalizzare i gTLD dopo anni di studi e ricerche e crediamo che questa soluzione porterà indiscutibili vantaggi”.
Per quanto concerne la strada intrapresa da Google, Cerf osserva che “BigG sta solo inziando ad esplorare questa potenziale fonte di innovazione sul web e siamo curiosi di vedere come questi nuovi TLD si destreggeranno fra il mare di domini esistenti. Sono convinto che con la liberalizzazione degli indirizzi, gli utenti potranno usufruire della più vasta libertà di scelta possibile”.
ICANN ha dichiarato che i nuovi domini approvati saranno resi noti il 13 giugno prossimo, seppur non è ancora chiaro quando questi debutteranno effettivamente sul Web.
Cristiano Vaccarella