Tutti ormai siamo rimasti “schiacciati”, seppur metaforicamente, almeno speriamo, dal crollo dell’exchange FTX. Molti hanno tirato un sospiro di sollievo per il fatto che non è stata la loro piattaforma a fallire. Tuttavia, sembra che le conseguenze di questa caduta le sentiremo tutti e per molto tempo.
Peggio ancora, stando ad alcuni esperti di Coinbase, che hanno redatto un rapporto dettagliato sull’accaduto, questo evento prolungherà l’inverno crittografico fino al 2023. Nel documento in oggetto, intitolato “The Long Winter Will Be Even Longer“, si legge:
Riteniamo che le scarse condizioni di liquidità possano durare almeno fino alla fine dell’anno. Il predominio di stablecoin è salito a un altissimo 18% della capitalizzazione di mercato totale delle criptovalute, che a sua volta è scesa da ~ $ 1 trilione alla fine di ottobre a ~ $ 800 miliardi al 12 novembre.
Inoltre, il problema, secondo gli esperti di Coinbase, riguarda gli enti istituzionali che “potrebbero avere ancora i fondi bloccati sull’exchange, provocando anche implicazioni di liquidità a medio-lungo termine“.
FTX allungherà l’inverno crittografico secondo le stime di Coinbase
Stando quindi all’analisi accurata degli esperti di Coinbase, il caso FTX allungherà l’inverno crittografico delle criptovalute fino almeno al 2023. Nel documento pubblicato il 15 novembre 2022, si legge l’evoluzione che avrà il settore da qui ai prossimi giorni:
A nostro avviso, la battuta d’arresto per il settore potrebbe arrivare a costo di un lungo inverno delle criptovalute. In effetti, gli investitori avevano già ridotto il loro impiego di capitale a causa delle preoccupazioni relative alla FED e ai deboli guadagni dei titoli tecnologici, anche supponendo che una futura recessione negli Stati Uniti sarà lieve.
Ora, molto probabilmente vedremo effetti di secondo ordine derivanti dal disfacimento di FTX man mano che emergeranno quali controparti potrebbero aver prestato o interagito con FTX o Alameda e quali siano esattamente quelle responsabilità.
Inoltre, gli spread bid-ask si sono già ampliati poiché molti market maker che avevano utilizzato FTX come pool di liquidità ora si sentono meno sicuri di effettuare transazioni in esso.
Quindi il rischio non deriva dall’istanza di fallimento presentata da FTX, ma dal numero di società associate a questo exchange o alla sua società controllata da Alameda Research. Ci vorranno dei mesi prima che diversi investitori ritrovino fiducia nel mercato:
Gli sfortunati eventi che colpiscono FTX – concludono gli esperti – hanno indubbiamente danneggiato la fiducia degli investitori nella classe di asset digitali. La correzione richiederà tempo e a nostro avviso molto probabilmente ciò potrebbe prolungare l’inverno crittografico di molti altri mesi, forse fino alla fine del 2023.
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