Appena cala il buio in sala, gli spettatori sono pregati di riporre i Google Glass che abbiano inforcati sul naso: la catena statunitense di cinema Alamo Drafthouse ha proibito ai propri spettatori l’uso degli occhiali intelligenti di Google. La pratica del camcording, che i cinema di mezzo mondo stanno tentando di contrastare con ogni mezzo, sarebbe dietro l’angolo.
Ad annunciare la nuova policy, a seguito dell’ apertura al pubblico generalista delle vendite dei Google Glass, è il dirigente Tim League: la motivazione è da ricercare nel potenziale che i dispositivi rappresenterebbero per gli aspiranti pirati, a cui basterebbe attivare la funzione di registrazione indossando gli occhiali, senza dover ricorrere ad acrobatici occultamenti di videocamere e dispositivi mobile avente questa funzione.
Google Glass is officially banned from @drafthouse auditoriums once lights dim for trailers. http://t.co/gVp4u1yCJy #MovieManners
– Tim League (@timalamo) 9 Giugno 2014
Poco importa che la durata della batteria non sia sufficiente per catturare un intero film e che la qualità delle riprese risulti probabilmente intollerabile per eventuali fruitori del file registrato: lo stesso League avrebbe subito intuito i rischi connessi al dispositivo, dopo averli indossati. La decisione di proibirne l’uso a luci spente, nell’aria da ormai un anno, è seguita ai primi avvistamenti di spettatori muniti di occhiali intelligenti. Spettatori che peraltro, in altre sale cinematografiche, hanno già subito reprimende : un uomo dell’Ohio è stato condotto fuori dal cinema e interrogato dalle maschere antipirateria, liberato solo perché ha saputo dimostrare che indossava il dispositivo, con lenti graduate, come ausilio a dei problemi di vista.
Del resto, i cinema già proibiscono l’utilizzo di qualsiasi strumento atto alla registrazione: l’industria cinematografica di tutto il mondo, e gli States di MPAA non fanno eccezione , considera il camcording una piaga da estirpare. Con ogni minaccia e con ogni tecnologia .
Gaia Bottà