Radicalmente risolutiva, ma senza precedenti: è questa la considerazione formulata da Corrado Calabrò, presidente dell’ Authority delle Comunicazioni , in merito all’eventualità della separazione societaria della rete d’accesso di Telecom Italia nell’audizione alla Commissione Trasporti della Camera.
La separazione della rete è una soluzione “ancora a livello di studio”. Si tratta di “una soluzione a cui pensare in progress congiuntamente a tante altre cose che vanno pensate” ha aggiunto Calabrò, evidenziando l’importanza della separazione funzionale sviluppata dall’incumbent con la creazione della divisione Open Access : “L’accordo con l’incumbent si profila. È una soluzione impostata seriamente, non è acqua fresca, la ritengo sorella della britannica Openreach”.
Una soluzione che, osserva comunque il presidente dell’Authority, ha carattere transitorio: “Open Access va bene per il presente non per il futuro: va bene per rendere imparziale l’accesso alla rete ma il problema della posa della rete in fibra ottica rimane”, ma la nascita di questa divisione non è una soluzione in grado di far fruttare il denaro necessario (“8-15 miliardi”) per gli investimenti richiesti dalla Next Generation Network. Alla conclusione della procedura per Telecom sulla separazione funzionale della rete si dovrebbe arrivare “entro l’anno”: in seguito alla consultazione pubblica in corso, l’incumbent disporrà di 30 giorni per le proprie valutazioni.
Secondo Calabrò, infine, in Open Access “stanno tutti gli altri impegni necessari e ci sta un board indipendente preposto a vigilare sulla parità di trattamento interno e esterno, due componenti su cinque del board sono nominati dall’Autorità. Quindi noi pensiamo di migliorare ancora perché il dialogo non è chiuso, ma presumiamo di non essere lontani. Vedremo il rush finale a cosa porterà, ma abbiamo riscontrato una incoraggiante disponibilità in Telecom”.
L’auspicio di utenti e di operatori alternativi è quello che alle parole seguano fatti, in tempi ragionevoli.