Si chiamava “LoMonacoVattene” il sito che nei giorni scorsi è stato posto sotto sequestro dalla Procura distrettuale della Repubblica di Catania, un sito i cui contenuti qualcuno ha ritenuto diffamanti e lesivi dell’amministratore delegato della squadra di calcio catanese.
La notizia della sua chiusura la dà proprio il sito del Calcio Catania secondo cui un “genialoide” che si faceva chiamare “Zeus”, “forse abbagliato dall’aura di onnipotenza emanante dallo stesso appellativo del sommo dio greco”, ha messo in rete il sito www.lomonacovattene.altervista.org , rimasto attivo per non più di qualche settimana.
Ad aver attirato gli strali dell’esposto che ha portato al sequestro del sito, la presenza su quelle pagine di un “muro”, una forma di bacheca elettronica, dove venivano pubblicate frasi satiriche o, per dirla con Calcio Catania, “in cui, clonando i nicknames di altre persone, venivano riportate false dichiarazioni delle stesse in merito al personaggio in questione, Amministratore Delegato del Catania”. “Insomma – sostiene il sito – invece di avere il coraggio di dire quelle cose in faccia all’interessato e all’opinione pubblica tutta, spendendo il proprio nome come fanno gli uomini con la “U” maiuscola, il buon quattordicenne novello Bill Gates ha cercato la comoda scorciatoia del sotterfugio diffamante”.
La nota della redazione di Calcio Catania descrive un sito di cui, visto il sequestro, è oggi pressoché impossibile recuperare i contenuti: la sua breve vita in rete ha fatto sì che, almeno in apparenza, non vi sia traccia di quanto pubblicato. Sarà necessario ricorrere agli atti processuali, qualora un processo abbia effettivamente luogo, per conoscere più approfonditamente le contestazioni rivolte al giovane webmaster.
Il commento di Calcio Catania non concede nulla: “Internet non è un porto franco , è uno spazio di informazioni e scambio sottoposto a normative e leggi, in cui si viene invariabilmente pescati se si commettono scorrettezze o crimini di varia natura. Quando, in un qualsiasi spazio virtuale, si vogliono fare accuse, denunce gravi e simili, in primis bisognerebbe metterci la faccia , con coraggio, per poi rivolgersi alle autorità competenti”.