Al senato californiano si sta discutendo di una riforma che vuole aprire alle ispezioni e ai sequestri senza mandato nei confronti dei produttori di CD e DVD. Misura che secondo i sostenitori è necessaria per combattere la pirateria alla radice.
I produttore californiani di dischi sono obbligati a indicare i propri prodotti con un numero identificativo univoco, per separarli da quelli contraffatti. Sono, infatti, illegali tutti quelli privi del bollino e perseguibili come criminali coloro che li distribuiscono. Rimane, nel paese, sostanzialmente tranquilla la situazione di chi si limita a detenere uno di questi dischi incriminati.
La proposta di legge 550 del senato della California, avanzata dal senatore Alex Padilla, vorrebbe essere l’arma per cambiare questo status quo che, secondo i rappresentanti dei detentori dei diritti e alcuni politici, avrebbe fatto proliferare la pirateria nello stato minacciando gli introiti dell’industria discografica e cinematografica locale.
Con la nuova proposta di legge, invece, si intende disinnescare il circuito illegale mettendo fuori legge anche il possesso o l’utilizzo di prodotti privi del necessario marchio e naturalmente il possesso di strumenti per la contraffazione del bollino.
Soprattutto, il disegno di legge in cantiere permetterebbe alle forze dell’ordine di ispezionare le fabbriche di dischi senza mandato per verificare che operino legalmente e, in caso contrario, poter anche procedere direttamente al sequestro.
Le cifre che giustificherebbero un più pervasivo intervento delle forze dell’ordine sono divulgate nel comunicato che annuncia la sua approvazione da parte del secondo comitato del Senato della California che l’ha esaminata, quello di salute pubblica: “Solo lo scorso anno 820mila dischi illegali sono stati sequestrati”.
Si tratterebbe di una licenza di ispezione e sequestro senza mandato pari all’eccezione già prevista in casi particolari come i negozi di armi, i centri di massaggio e gli asili nido.
Rappresenta, nonostante non sia una novità assoluta, una questione non da poco dal momento che chiama in causa la tutela riconosciuta dal quarto emendamento della Costituzione degli USA che difende i cittadini da perquisizioni, arresti e confische ingiustificate.
Nonostante questo sembrano esservi buone possibilità che il sidegno di legge venga approvato diventando legge della California. Si tratta d’altronde dello stesso Stato dove si sta evolvendo la dottrina in materia di perquisizione di dispositivi mobile.
A supportare il bill , naturalmente, la Motion Picture Association of America (MPAA) e la Recording Industry Association of America ( RIAA ) che ha sottolineato che 9 CD piratati su 10 vengono dalle stesse aziende che producono quelli legali . E che in particolare 70 di esse sarebbero responsabili dell’85 per cento del mercato illegale californiano dei CD.
RIAA ha sminuito le preoccupazioni in maetria di diritto costituzionale: “Si tratta solo di entrare e verificare che non facciano niente di illegale”.
Tuttavia ciò non toglie dubbi, anzi: nel disegno di legge c’è spazio anche per “l’assistenza alle forze dell’ordine incaricate delle ispezioni da parte di organizzazioni professionali”. Cioè uomini RIAA e MPAA accanto a quelli con la pistola.
Claudio Tamburrino