Le email tra un cliente e il suo avvocato non si possono considerare privilegiate e confidenziali se il cliente scrive i messaggi in questione dall’account di posta elettronica aziendale. A deciderlo è stata una Corte d’Appello della California attraverso un caso in cui era coinvolta una donna che aveva citato in giudizio il suo ex datore di lavoro.
La donna comunicava con il suo avvocato attraverso l’account di posta aziendale. L’azienda presso cui la donna lavorava, avendo il diritto di accedere all’email aziendale, ha letto lo scambio di comunicazione avvenuto tra i due, utilizzandolo come prova in tribunale. In particolare, dalla lettura delle mail gli avvocati che rappresentavano il datore di lavoro hanno dimostrato che la donna era stata spronata dall’avvocato ad agire per vie legali nei confronti del suo ex capo.
“Le mail inviate tramite il computer aziendale – stando a quanto scritto dal giudice – sono assimilabili alla consultazione dell’avvocato in una stanza in presenza del datore di lavoro, ad alta voce o con la porta aperta, in modo che qualsiasi persona ragionevole si aspetterebbe che la loro discussione, relativa alle denunce a carico del datore di lavoro, si sarebbe udita”.
Raffaella Gargiulo