California, soldi pubblici per ripagare ESA

California, soldi pubblici per ripagare ESA

I contribuenti californiani dovranno sobbarcarsi i 950mila dollari di rimborso per le spese legali sostenute dall'industria dei videogame nella fallimentare crociata dell'ex-governatore Schwarzenegger
I contribuenti californiani dovranno sobbarcarsi i 950mila dollari di rimborso per le spese legali sostenute dall'industria dei videogame nella fallimentare crociata dell'ex-governatore Schwarzenegger

Dovrà rimborsare ancora i vertici della Entertainment Software Association (ESA), dopo la fallimentare crociata avviata dal senatore repubblicano Leland Yee con il benestare dell’allora governatore Arnold “T-800” Schwarzenegger. Lo stato della California verserà così altri 950mila dollari nelle casse dell’industria statunitense dei videogiochi , uscita vittoriosa dalla battaglia sui cosiddetti killer game .

Era stata la Corte Suprema a bocciare definitivamente la legge di stato proposta da Yee e Schwarzenegger per vietare la vendita dei videogiochi violenti ai player di minore età. I vari rivenditori – anche quelli specializzati in noleggio – avrebbero rischiato multe fino a mille dollari. Immediata la reazione di ESA: il testo di legge avrebbe violato il Primo Emendamento della Costituzione a stelle e strisce .

Nello scorso giugno, i supremi giudici californiani avevano sottolineato come non esistessero prove evidenti di una maggiore pericolosità portata in dote dai prodotti videoludici. Non più di un libro o di un film contenente scene di violenza o sesso. I contribuenti californiani dovranno ora sobbarcarsi il maxi-rimborso per le spese legali sostenute negli ultimi anni da ESA, che aveva descritto la proposta di legge come un inutile spreco di denaro pubblico.

Considerati i due gradi precedenti alla decisione della Corte Suprema, lo stato della California verserà circa 1,3 milioni di dollari all’industria dei videogame . Parte del denaro ottenuto da ESA verrà comunque donato per lo sviluppo di programmi legati alla formazione dei dopo-scuola. “Crediamo fermamente che parte dei fondi dovrà essere sfruttata per migliorare i servizi a disposizione dei giovani californiani”, ha dichiarato il CEO Michael Gallagher.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
30 gen 2012
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