L’unanimità è stata raggiunta , il Parlamento del Belpaese ha approvato la legge che permetterà di perseguire più duramente i reati che hanno a che vedere con gli abusi sui minori. 503 pareri favorevoli alla Camera per l’entrata in vigore del disegno di legge numero 2326, “ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale”.
La nuova normativa era stata introdotta a livello europeo nell’ottobre del 2007 a Lanzarote, isola dell’arcipelago delle Canarie. La Convenzione di Lanzarote impegnava cioè gli stati membri del Consiglio d’Europa a modificare la loro legislazione penale in materia di sfruttamento dei minori e abuso sessuale. In modo da armonizzare le normative nazionali per impedire che un qualsiasi stato meno severo potesse essere scelto per commettere delitti di natura sessuale. L’ordinamento legislativo italiano ha così accolto le raccomandazioni europee, introducendo i reati di adescamento dei minori anche attraverso Internet – il fenomeno è stato definito grooming – nonché di pedofilia e pedopornografia culturale o di istigazione (anche sul web) a commettere delitti nei confronti di soggetti di minore età.
Più nel dettaglio, il nuovo articolo 414 bis del codice penale punisce con un periodo di detenzione da 3 a 5 anni chiunque – con qualsiasi mezzo e quindi anche per via telematica – istighi in pubblica piazza a commettere reati di prostituzione minorile, di corruzione e violenza sessuale nei confronti dei minori.
Rischierà poi da 1 a 3 anni chi si macchierà di adescamento di minore via Internet. Il legislatore ha fatto presente che per adescamento si intende qualsiasi atto volto a conquistare la fiducia delle utenze più giovani con lusinghe o minacce, in particolare attraverso l’utilizzo delle attuali reti telematiche. Si attende ora il sì anche da parte del Senato.
Mauro Vecchio