Roma – I genitori facciano più attenzione all’uso del cellulare da parte dei bambini: questo è il consiglio del dipartimento della Salute Pubblica di Toronto. In attesa di stabilire se le emissioni dei telefonini siano un effettivo rischio per la salute, meglio adottare la via della prudenza, monitorando la durata delle chiamate e favorendo l’uso di auricolari.
La vicenda si è fatta più delicata negli ultimi anni: si è visto il progressivo diffondersi su larga scala dei telefoni cellulari tra i più piccoli, oggi più esposti che in passato vista la moltiplicazione di dispositivi elettronici di varia natura. Oggi sono tantissimi i bambini in età scolare dotati di telefonino e spesso apparentemente senza una valida ragione .
Da anni medici, ricercatori ed esperti del settore sono impegnati in un tira e molla per stabilire in maniera definitiva se l’uso del cellulare faccia male o no alla salute e sino ad ora non si è giunti ad un verdetto unanime sebbene da più parti si predichi comunque prudenza per l’uso dei cellulari tra i più piccoli. Proprio in relazione a questo presunto maggior rischio per i bambini, il nuovo studio canadese detta alcune linee guida utili ad evitare futuri rischi.
“Per i bambini sino ad otto anni d’età l’uso del cellulare è indicato solo in casi di estrema necessità. Per i più grandi sarebbe opportuno limitare sia il numero di chiamate effettuate e ricevute durante l’arco della giornata che la loro durata effettiva a non più di dieci minuti. Inoltre è consigliabile l’uso di auricolari, della modalità altoparlante – purtroppo non presente in tutti i telefoni – e l’uso di SMS” si legge sul documento che illustra la ricerca. “Tutto ciò consentirebbe di utilizzare il telefono senza che vi sia un contatto immediato con la testa, l’orecchio e le altre zone sensibili. Per telefonare, le zone più sicure sono quelle in cui non vi sono ripetitori e antenne nelle immediate vicinanze, in cui il tasso di assorbimento di radiazioni assume i massimi livelli”.
Ai genitori spetta dunque il compito di vigilare sul corretto uso del telefono, magari scegliendo di acquistarne uno a bassa emissione di radiofrequenze. Attualmente tutti i prodotti in vendita hanno un valore, detto Specific Absorption Rate ( SAR ), utile ad identificare la quantità di radiofrequenze assorbite dal corpo umano in relazione all’esposizione a campi magnetici. Negli USA il limite massimo consentito è pari a 1,6 watt per chilogrammo, mentre in Europa il valore massimo è 2 .
La ricerca procede: studiosi e scienziati continueranno ad effettuare studi e test nella speranza di spazzare via il velo d’incertezza che avvolge la questione. Cercano delle risposte definitive che stabiliscano se il cellulare nuoccia gravemente alla salute .
Vincenzo Gentile