Anche il Canada è da inserire tra i paesi che guardano con interesse all’ipotesi di mettere in circolazione una CBDC. A renderlo noto da Ottawa è la banca centrale, con la pubblicazione di un documento intitolato “The Positive Case for a CBDC” (link al PDF a fondo articolo): il nome scelto è già di per sé piuttosto esplicativo per comprendere come le valutazioni fin qui condotte abbiano portato a un esito preliminare positivo.
Bank of Canada: una CBDC è probabilmente necessaria
L’emissione di una Central Bank Digital Currency è ritenuta probabilmente necessaria
al fine di supportare la competitività e l’innovazione nel contesto di un’economia digitale in forte evoluzione.
In questo documento prendiamo in esame i temi riguardanti competitività e innovazione, relativi all’emissione di una Central Bank Digital Currency. Una CBDC potrebbe costituire uno strumento efficace per la concorrenza nel settore dei pagamenti. A proposito di innovazione, riteniamo che la CBDC potrebbe essere necessaria per sostenere la vivace economia digitale, aiutando a risolvere alcuni dei fallimenti legati al mercato e favorendo la competitività nei nuovi mercati. In sintesi, concorrenza e innovazione rappresentano argomenti a supporto dell’emissione di una CBDC.
Una moneta digitale emessa dalla banca centrale, proprio come avviene con i contanti, permetterebbe ai cittadini di bypassare gli intermediari attuali a partire dai circuiti che gestiscono i pagamenti attraverso carte e applicazioni, spesso nel mirino delle autorità per questioni antitrust. È questa una delle ragioni che hanno spinto la Bank of Canada a prendere in seria considerazione l’iniziativa.
Tra gli altri paesi che a livello globale hanno manifestato interesse per questa prospettiva figurano anche Francia, Svizzera, Spagna, Regno Unito, Svezia, Cina, Giappone, Ghana e Giamaica. Focalizzando l’attenzione sull’Europa, pochi giorni fa la BCE ha fornito un aggiornamento sul progetto “euro digitale”: serviranno almeno altri cinque anni prima di poterne fruire.