Al di là dell’Ontario la pirateria videoludica è una cosa dannatamente seria. Talmente seria che i poliziotti a cavallo, in attesa che il parlamento approvi modifiche in senso restrittivo alla legge sul copyright, sono impegnati in raid a tappeto nel tentativo di porre un freno al fenomeno. Ci va di mezzo anche un ignoto pirata che ha avuto l’ardire di vendere giochi contraffatti a mezzo Internet .
Il pirata, individuato e arrestato il mese scorso nella sua abitazione di Roberval, nel Quebec, è stato trovato in possesso di centinaia di dischi contraffatti oltre a dispositivi utili a “moddare” console videoludiche e facilitare la copia dei giochi. Naturalmente la situazione del modder è peggiore per via della sua propensione all’advertising in rete, una pratica che salta subito all’occhio quando si tratta di materiale contraffatto.
Il pirata rischia ora 10 anni di galera per via della Sezione 342.1 del codice penale canadese, che definisce “un atto illegale” la modifica di console o computer, come la gendarmeria a cavallo tiene a precisare. In realtà la legge in oggetto dice molto di più, e prevede comunque che ci sia “un intento” di commettere un atto illegale associato al modding vero e proprio.
Qualche che sia l’interpretazione della legge data dal corpo di polizia, resta il fatto che il pirata è stato arrestato e dovrà ora avvalersi dei servigi di un avvocato per alleggerire la propria posizione di fronte alle autorità. Sarà dunque interessante valutare le conseguenze del prevedibile processo, se sarà giudicato colpevole di semplice infrazione del copyright o anche dell’apparentemente molto peggiore delitto di aver modificato una console.
Alfonso Maruccia