Cannes – MPAA invita i produttori ed i registi di tutto il mondo a prendere coscienza della pirateria che viaggia su Internet. La cornice è il lungomare di Cannes, sede del noto Festival Internazionale. Domenica si è svolto un meeting che punta i riflettori sulla grande piaga dell’infotainment: hanno partecipato all’incontro numerosi esponenti delle più grandi industrie cinematografiche, da Hollywood a Bollywood. Hanno partecipato anche i direttori di Canal Plus e l’ Association de Lutte Contre la Piraterie Audiovisuelle .
Jack Valenti , il potente e carismatico presidente della Motion Picture Association of America, ha ribadito un allarme già lanciato innumerevoli volte: “la pirateria colpisce tutto il mondo dello spettacolo, e lasciarla impunita significa esserne divorati”.
Dara MacGreevy, direttore MPAA per l’Europa, ha sottolineato inoltre l’esistenza di pericolose connivenze tra crimine organizzato e pirateria cinematografica. Anche se “è difficilmente realizzabile un controllo totale della Rete”, sostiene MacGreevy, “è tuttavia possibile creare un quadro di cooperazione multilaterale per sconfiggere il traffico illecito di materiale protetto da copyright”.
E’ sopratutto la diffusione del P2P ad incutere eccezionali preoccupazioni. Secondo gli esperti della MPAA, la ricetta per la morte del cinema ha bisogno di due ingredienti: banda larga e P2P. Considerando l’evoluzione di Internet, in futuro basteranno appena cinque minuti per scaricare un film di qualità DVD. Secondo la MPAA, è una prospettiva inquietante che porterebbe la pirateria a dilagare pandemicamente, affliggendo qualsiasi “comunità creativa”.
Proprio per questo Jack Valenti, sostenuto in loco persino dal Presidente francese Jacques Chirac, propone una soluzione: le leggi sul copyright devono essere ferree e la pirateria va combattuta con determinazione da parte delle istituzioni.
L’incontro di domenica non ha mancato d’attirare numerose critiche, specialmente da parte dei membri dello showbusiness, autoproclamatisi “pirati”: il famoso regista Quentin Tarantino si è pronunciato a favore della pirateria laddove “alcuni paesi proibiscono esplicitamente la diffusione di alcuni film”.
Spesso le reti P2P sono l’unica chance di diffusione per film non disponibili attraverso i circuiti ufficiali, come nel caso di “The Lizard” , ritirato dalle sale iraniane per “vilipendio alla fede islamica” ma disponibile in versione “bootleg” attraverso i sistemi di filesharing. Ma certo c’è qualcuno a cui neppure questa pirateria risulta digeribile.
(Tommaso Lombardi)