La divisione europea di Canon ha messo a punto un prototipo di sensore CMOS in formato APS-H, di dimensioni inferiori a quelle di un fotogramma di una vecchia pellicola 35mm, capace però di una risoluzione record pari a 250 megapixel . Da record sono anche i video prodotti dallo stesso prototipo, con una risoluzione pari a 30 volte il formato 4K.
Nel comunicato stampa con cui ha annunciato di aver raggiunto questo traguardo, Canon indica un suggestivo obiettivo centrato con questa tecnologia: un aereo in volo a oltre 18 chilometri di distanza è stato ripreso in modo nitido dal prototipo , con le scritte sul fianco della fusoliera perfettamente leggibili sull’immagine finale.
Un tale risultato va di pari passo con le innovazioni tecniche necessarie a gestire un’enorme mole di dati prodotta in uscita dal sensore: 250 megapixel da trasformare in un file significano migliaia e migliaia di punti da elaborare e convertire, e Canon dice di essere riuscita a raggiungere circa 1,25 miliardi di pixel al secondo in read-out . Questo equivale in termini pratici a una velocità “di raffica” massima di 5 frame per secondo (fps), una cifra notevole viste le risoluzioni in gioco, che include dei processori di segnale di una certa potenza per riuscire a essere raggiunta.
Più interessante sarebbe scoprire come Canon sia riuscita a mettere insieme un dispositivo di memorizzazione adatto a ricevere e ospitare tale flusso di dati: un file prodotto da questo sensore dovrebbe raggiungere circa i 300-350 megabyte di dimensione, e scriverne 5 al secondo supera la capacità in scrittura della stragrande maggioranza dei supporti oggi a disposizione . Di certo non basterebbe una memoria SD o una Compact Flash come quelle che si utilizzano sulle fotocamere odierne, che riescono per ora a gestire al massimo un flusso video 4K o gli scatti dei sensori in commercio che raggiungono i 50 megapixel come sulla 5Ds della stessa Canon e i 42 megapixel per la Sony A7rII.
Canon non si sbilancia sulle possibili applicazioni futuri di questa tecnologia: non ci sono previsioni sulla entrata in commercio di un tale tipo di prodotto , la cui utilità naturalmente potrebbe essere particolarmente apprezzata dai fotografi professionisti, ma che potrebbe essere anche impiegato in altre applicazioni commerciali e industriali dove il dettaglio massimo raggiungibile potrebbe costituire un vantaggio non da poco, per assicurare la qualità dei prodotti e l’efficienza delle linee di produzione. Al momento, il traguardo più prossimo paiono i 120 megapixel per una nuova fotocamera che potrebbe essere annunciata nel breve termine.
Luca Annunziata