Dopo le prime voci di una possibile abolizione del Canone Rai, in questi giorni si parla di una prima riduzione dell’importo già dal 2024. Ad aver proposto questo percorso è stato il partito della Lega con un’idea di ammortamento del 20% della tassa fino al tuo totale azzeramento. Il percorso dovrebbe durare cinque anni al completamento. Cosa significa questo?
Prima di tutto che dall’anno prossimo il Canone TV a famiglia potrebbe costare 72 euro invece di 90 euro. Successivamente dovrebbe costare 57 euro, poi 46 euro e poi 0 euro l’anno. Attualmente, lo ricordiamo, l’abbonamento radiotelevisivo italiano viene riscosso a 9 euro su 10 mesi direttamente dalla bolletta. Una pratica in vigore dall’ormai lontano 2016.
Nondimeno, entro il prossimo anno, il Governo Meloni – se sarà ancora in carica – deve provvedere a una soluzione che estrometta il Canone Rai dalla bolletta della luce. Questo per ottemperare, come da indicazioni dei nostri politici, alle linee guida dell’Unione Europea in termini di mercato libero sull’energia evitando così “oneri impropri” nella fattura relativa ai consumi.
Canone Rai: qualcuno non è d’accordo a dirgli addio
Tuttavia, c’è però chi non è d’accordo a dire addio a questa tassa. Settimana scorsa avevamo affrontato il tema riscossione spiegando che Usigrai non approva l’uscita del Canone Rai dalla bolletta. Ora, dalla politica arrivano voci contrastanti in merito a una possibile abolizione, proprio sul tema aperto con la nuova proposta di legge spinta dalla Lega.
Se Stefano Candiani ha dichiarato che “gli italiani non sono un bancomat” e non possono far fronte alle spese di “Mamma Rai” sempre dalle loro tasche, Maurizio Gasparri di Forza Italia, invece, ha chiarito che “finanziare il canone rappresenta una tutela per la democrazia e la libertà“. Molti sono d’accordo con quest’ultima affermazione perché definiscono il Canone TV un servizio pubblico che, come tale, deve essere finanziato dallo Stato. E tu, cosa ne pensi?