Canone Rai associato all'utenza telefonica mobile?

Canone Rai associato all'utenza telefonica mobile?

Il Ministro dell'Economia ha ipotizzato di agganciare il canone Rai all'utenza telefonica mobile, ma ci sono diversi problemi di applicazione.
Canone Rai associato all'utenza telefonica mobile?
Il Ministro dell'Economia ha ipotizzato di agganciare il canone Rai all'utenza telefonica mobile, ma ci sono diversi problemi di applicazione.

Contrariamente a quanto promesso da Matteo Salvini, il canone Rai non verrà abolito. Probabile però una riduzione dell’importo, se aumenteranno il numero di cittadini che pagano questa “tassa”. Tra le ipotesi allo studio c’è quella che prevede di agganciare il canone all’utenza telefonica mobile.

Nuova modalità di pagamento

La possibile novità è stata illustrata dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante l’audizione in Commissione vigilanza Rai. Come è noto, la Commissione europea ha chiesto l’eliminazione del canone dalla bolletta elettrica, in quanto considerato un onere improprio. Ciò non è ancora avvenuto, quindi il canone rimarrà in bolletta anche nel 2023.

Una delle ipotesi allo studio prevede di agganciare il canone all’utenza telefonica mobile. Secondo Giorgetti, uno smartphone viene utilizzato anche per accedere alle trasmissioni della Rai tramite RaiPlay, quindi non sarebbe più un onere improprio. Questa modalità di pagamento consentirebbe inoltre di ridurre il costo annuale, in quanto le utenza telefoniche attive sono oltre 107 milioni (oggi i cittadini che pagano il canone sono 21 milioni), come rilevato da AGCOM.

Questa soluzione comporta però vari problemi di applicazione. Non tutti usano lo smartphone per accedere a RaiPlay (tra l’altro, lo smartphone non è nell’elenco degli “apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni”). Inoltre si dovrebbe individuare un singolo utente nel nucleo familiare, altrimenti la “tassa” verrà addebitata più volte.

Un’altra ipotesi è inserire il canone nella fiscalità generale. In questo caso però la somma non sarà 90 euro/anno per tutti, ma cambierà in base alle aliquote IRPEF. Al momento non esiste quindi una soluzione ottimale che garantisca il finanziamento del servizio pubblico (le risorse derivanti dal canone sono circa 1,85 miliardi di euro).

Fonte: Repubblica.it
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Pubblicato il
27 lug 2023
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