Dal 1° gennaio 2023 il Canone Rai dovrebbe essere estromesso dalla bolletta della luce. Così finirà l’era della lotta all’evasione fiscale inaugurata dall’ex Governo Renzi e mantenuta fino al 2022. Questo perché l’Unione Europea ha dettato alcune indicazioni legate al mercato libero dell’energia elettrica.
Infatti, tale commissione ha definito come “onere improprio” la presenza del Canone Rai in qualità di voce extra della fattura sui consumi relativi all’elettricità. E sembra proprio che tra le cose da attuare da parte del Governo Draghi ci sia anche il trovare una nuova modalità di riscossione di questa tassa.
Qualche settimana fa avevamo parlato di un possibile aumento del Canone Rai che potrebbe raggiungere potenzialmente i 300 euro l’anno. Un’ipotesi non così lontana dalla realtà e, tra l’altro, confermata nei giorni successivi anche da diverse associazioni dei consumatori.
Tra queste c’è anche Aduc, Associazione Utenti e Consumatori APS. Secondo il suo parere, l’aumento potrebbe essere frutto di un costante disinteresse da parte della politica nei confronti della reale volontà dei cittadini italiani.
Canone Rai: il problema è un Governo sempre più distratto
In altre parole – secondo Aduc – l’attuale Governo, così come Mamma Rai, sarebbe distratto dal preservare gli introiti piuttosto che cercare una soluzione al Canone Rai che possa essere in linea con la volontà dei cittadini. L’associazione infatti, in un recente comunicato, ha affermato:
Noi siamo prevenuti nei confronti della gestione economica Rai, ma quand’anche cercassimo di non esserlo, non possiamo dimenticare che è dal 1995 che gli elettori hanno chiesto con un referendum al legislatore che preferirebbero una Rai privata…. e non sono mai stati presi in considerazione. E siamo convinti che anche in questo momento di cambio di riscossione del canone si ripeterà l’abituale litania dei loro interessi di bottega, ovviamente spergiurando che si tratta di interesse pubblico.
Sono parole forti queste che troveranno consenso in alcuni e dissenso in altri. Resta comunque acceso il dibattito forte su questo tema. Nondimeno, Aduc ha anche evidenziato che potremmo dover assistere a un aumento del Canone TV in Italia, ma con alcune riserve:
Il nostro canone è tra i più bassi d‘Europa e poi ci sono Paesi che lo hanno abolito prendendo i soldi per l’informazione di Stato dalla fiscalità generale…. Ma, a sentire cosa dice a giorni alterni l’attuale presidente Rai, sembra che il problema più grosso in questo momento sia solo aumentare gli introiti estendendo anche il numero di pagatori.
Alcune precisazioni dovute
Ci teniamo però a precisare che, qualora la Rai riuscisse a spuntare un aumento degli introiti, questi dovranno arrivare da qualche parte. Vediamo difficile che lo Stato Italiano li sacrifichi dalla sua percentuale che trattiene dal Canone Rai prima che questo raggiunga l’emittente televisiva nazionale.
Quindi, da chi potrebbero attingere se non dalle tasche degli italiani? Il metodo più facile, nel caso il Governo Draghi volesse accogliere le polemiche dell’amministratore delegato della TV pubblica Carlo Fuortes, è un aumento del Canone Rai. Quale momento migliore se non introdurlo e annunciarlo proprio quando l’Italia si trova, a detta sua, costretta a togliere questa tassa dalla bolletta della luce!