Roma – Balzello inviso pressoché a tutti gli utenti che ricevono bollette e fatture da parte di Telecom Italia , il canone della linea telefonica è oggetto di una nuova petizione online che ne chiede l’abolizione. L’iniziativa, varata da Fabio Gangemi, si rivolge all’utenza italiana per contribuire alla riduzione – se non all’abbattimento – del digital divide che colpisce una fetta consistente dello Stivale.
Come i lettori di PI Telefonia sanno, non si tratta della prima richiesta di consenso popolare mirata all’eliminazione del canone: le petizioni varate in questo senso, anzi, sono molte e le adesioni per quella organizzata dall’associazione Anti Digital Divide ha toccato quota 11mila adesioni.
Il testo della petizione di Gangemi, accessibile per le adesioni a questo indirizzo , recita testualmente:
“Gentilissimi Italiani;
sappiamo tutti che la politica adottata da Telecom Italia Spa nei confronti dei suoi clienti sopratutto di noi cittadini Italiani, come al solito è sempre molto penalizzante rispetto ai vicini della Germania, o ai cugini Francesi che hanno il più delle volte sempre servizi migliori rispetto a noi italiani e possono contare su infrastrutture all’avanguardia, ci fermiamo senza andare oltre e fare molte polemiche in quanto al momento non è il caso ma ci interessa far valere i nostri diritti da cittadini Italiani e sopratutto Europei, ed e lì che vogliamo arrivare se lo Stato Italiano non ci tutela come deve.
Veniamo al dunque senza perderci in chiacchiere, il motivo per il quale sto effettuando questa petizione e chiedo il vostro appoggio è quello di tagliare il grande divario detto “Digital Divide” che penalizza moltissimi utenti possessori di linee telefoniche Telecom.
Come sappiamo non in tutte le città d’Italia Arriva l’ADSL e sappiamo benissimo quali vantaggi essa porta a chi può utilizzare tale servizio. Quello che chiediamo con questa petizione è semplicemente che Telecom Italia Spa effettui una riduzione del canone pari alla metà dello stesso in tutte le zone dove non vi è copertura ADSL, in quanto tutti noi cittadini Italiani a differenza di quelli dove vi è copertura del servizio ADSL non possiamo usufruire dei molti servizi aggiuntivi che la stessa porterebbe. Si tratta di discriminazione in quanto veniamo trattati tutti in modo diverso e questo non è corretto”.