Ubuntu vuole un’impostazione aziendale più votata all’azione, e ha così proceduto a riorganizzare la propria struttura gerarchica: il fondatore Mark Shuttleworth passa lo scettro di CEO a Jane Silber, finora COO.
Nella conferenza in cui è stata annunciata la decisione, il padre della distro ha espresso le speranza della società sulla nuova leadership: “Riteniamo che Jane saprà concentrarsi sulle performance finanziarie tanto quanto su quelle operative. Un’esigenza che sento per l’azienda”.
Shuttleworth continuerà a lavorare per Canonical, ma concentrandosi sui prodotti desktop e i progetti attinenti il cloud-computing: fra le motivazioni si intuisce anche la voglia di avere un ruolo più attivo nella programmazione e di distinguere la figura del CEO di Canonical da quella di leader della comunità Ubuntu.
Il nuovo CEO, sulla nuova poltrona da marzo, si è finora limitata a esprimere entusiasmo e ribadire la continuità con la gestione finora tenuta.
D’altronde anche se Canonical, come detto da Shuttleworth, “non è stata profittevole, siamo sulla strada giusta”. Con 300 impiegati, una crescita costante e tre linee commerciali, il profitto dovrebbe comunque nascondersi dietro l’angolo: destreggiarsi tra il supporto a Linux, la recente partnership per creare sistemi operativi per netbook (in particolare con Google per Chrome OS) e il servizio di supporto per la nuova tecnologia di cloud-computing, sarà la missione del nuovo CEO.
Claudio Tamburrino