La fine del 2020 e la fine del 2021 non saranno troppo dissimili nella forma, ma lo saranno nella sostanza. La moltiplicazione delle positività al Coronavirus rende infatti similari le due ricorrenze, ma del tutto differente la situazione complessiva: per il momento gli ospedali reggono la pressione, l’Italia non è in lockdown (benché innumerevoli siano le quarantene) ed i vaccini hanno determinato una netta diminuzione della pericolosità della Covid-19 nonostante lo sgambetto dell’Omicron.
Capodanno 2021/22: scambiamoci un Poke
Per Capodanno si consigliano feste ridotte: maggiore è il numero dei partecipanti e maggiore sarà la possibilità di essere a tavola, senza mascherine protettive, con una persona potenzialmente contagiosa. Si consigliano inoltre distanziamenti, ma in casa non sarà possibile fare troppo in tal senso. Si consiglia inoltre l’aerazione del locale, ma le temperature rigide non consentiranno di fare troppo anche sotto questo punto di vista.
Una cosa possiamo però farla: evitare i classici baci e abbracci beneaugurali, perché potrebbero essere il momento più pericoloso di tutti: ridotta distanza e contatto sono esattamente la combo perfetta per un virus che tenta di saltare da un organismo ad un altro. Che fare allora? Risfoderiamo una antica pratica proprio a mezzanotte, quando una moltitudine di messaggi WhatsApp inizierà a fluire per scambiare auguri più o meno virtuali: apriamo questa pagina e inviamo un “poke” ai nostri amici.
Cos’è un poke? Non ve lo spiegheremo: chiedete al primo boomer che avrete a tavola, saprà spiegarvelo, oppure provate direttamente e capirete immediatamente. Sarà un modo innocuo e immune per toccarsi, virtualmente, creando un contatto nel momento in cui il contatto non può essere reale. Sarà un momento simpatico che chi ha vissuto la prima era di Facebook apprezzerà. Sarà un gesto irrituale e originale, proprio perché desueto, e sostituirà in modo affettuoso quel bisogni di contatto che ognuno di noi istintivamente ha accumulato nei mesi.
Rispolveriamo un antico vezzo, caduto ormai in disuso, almeno per una notte. Usiamolo come simpatica cautela, come segno virtuale di affetto reale.
Scambiamoci un poke. E tanti auguri a tutti.