Erano stati soprannominati wiseguys – in slang, i saputelli o sapientoni – dal momento che Wiseguy Tickets Inc . è il nome dell’azienda da loro stessi gestita. Quattro cittadini statunitensi, recentemente condannati da una corte dello stato del New Jersey per un caso di bagarinaggio a mezzo web .
Costituita in modo particolarmente accurato, la rete di server e sotto-aziende messa in piedi da Wiseguy Tickets era riuscita a fruttare milioni di dollari ai suoi gestori. Tra i 25 e i 30 milioni , per la precisione, ricavati dalla rivendita di tagliandi ambiti.
Come ad esempio quelli relativi ai 220 posti migliori per assistere al concerto di Bruce Springsteen al Giants Stadium di East Rutherford. Biglietti che Wiseguy Tickets era riuscita ad ottenere a partire dalla violazione di alcune tra le principali tecnologie di protezione dei canali del ticket reseller Ticketmaster.
Un aggiramento da 1,5 milioni di biglietti – tra concerti ed eventi sportivi – ora ritenuto in contrasto con la legge anti-cracker statunitense, il Computer Fraud and Abuse Act ( CFAA ). Negli Stati Uniti sarebbe dunque illegale la violazione delle condizioni d’uso di un sito web, così come l’aggiramento delle difese messe in atto dai cosiddetti sistemi CAPTCHA.
Questa almeno la visione del giudice statunitense, duramente contestata da associazioni come Electronic Frontier Foundation (EFF). Che ha sottolineato come la decisione della corte vada ben al di là della semplice punizione a carico dei quattro saputelli del bagarinaggio.
Al centro delle preoccupazioni di EFF ci sarebbe infatti possibilità che chiunque violi le condizioni d’uso di un sito posa essere perseguito . Un problema, dal momento che sono davvero pochi quelli che attualmente si prendono la briga di leggere documenti a volte più che corposi e dettagliati.
Mauro Vecchio