Il car sharing ha retto l’onda d’urto della pandemia. Non era scontato: il lockdown ha completamente fermato gli spostamenti, i timori per l’uso di un veicolo condiviso ha sicuramente creato timori e dopo lunghi mesi la situazione ancora non è risolta. Eppure, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio di Targa Telematics (“tech company specializzata nello sviluppo di soluzioni digitali nel campo della telematica, della smart mobility e delle piattaforme IoT per operatori di mobilità“), il settore ha dimostrato di riuscire a raccogliere la sfida del rilancio post-pandemia, senza subire eccessivi contraccolpi e dimostrando come anche nella “nuova normalità” ci sia assolutamente spazio per il car sharing nelle abitudini quotidiane delle persone.
Il car sharing ai tempi del Covid
Così Carlo Stefanelli, CTO Targa Telematics: “Sono innegabili gli impatti subiti dal car sharing a causa delle necessarie misure restrittive per affrontare l’emergenza sanitaria, tuttora in corso. Tuttavia, nel complesso, i dati di mobilità in nostro possesso evidenziano uno scenario incoraggiante, nonostante il massiccio ricorso al lavoro da remoto e alla didattica a distanza, che riducono le occasioni di spostamento urbano. Inoltre, abbiamo evidenza dell’affermazione di nuove abitudini di mobilità, con l’avvento di nuove e mutevoli esigenze, da soddisfare con soluzioni innovative, flessibili e sostenibili“. La sfida sarà condivisa con quella più ampia e radicale delle città, ove l’impatto dello smart working potrebbe essere forte e le abitudini della mobilità potrebbero nuovamente mutare rispetto alle previsioni degli anni passati. Che la città vada reinventata è cosa lapalissiana, ma il ruolo della mobilità in condivisione è un tema destinato a restare nell’agenda pubblica in modo sempre più centrale.
L’analisi dei dati degli ultimi mesi ha consentito di tracciare il bilancio del car sharing durante mesi tanto anomali, quanto peculiari per comprendere la sua reale importanza per le abitudini quotidiane:
Forti le differenze che si evidenziano tra il primo lockdown di inizio 2020 (marzo-aprile) e le misure restrittive più soft di ottobre-novembre alla vigilia della “seconda ondata” della pandemia, quando la mobilità dei veicoli in car sharing è stata superiore di circa il +130%. In questo contesto, il mese di settembre 2020 si è particolarmente distinto per una percentuale di utilizzo dei veicoli in car sharing quasi piena, complici le riaperture delle scuole e una maggiore presenza negli uffici post periodo estivo, con una mobilità addirittura in crescita del +8% rispetto a gennaio 2020, in cui ci si trovava in una situazione di normalità.
Nelle settimane scorse Enjoy (brand leader per il car sharing in Italia) ha segnalato come ogni vettura sia ora dotata di un sistema automatico di sanificazione su tutte le auto, qualcosa che tiene occupata la vettura per qualche minuto in più dopo gli spostamenti e riconsegna un veicolo certificato non appena è possibile sbloccarne nuovamente l’apertura. Si tratta di un passo avanti fondamentale, utile a garantire gli utenti timorosi di tornare in auto durante questa lunga coda pandemica.