La crisi dei semiconduttori ha colpito diversi prodotti, dagli smartphone alle automobili. A causa dell’impossibilità di acquistare i componenti elettronici per stampanti e multifunzione, Canon ha comunicato che le cartucce di toner per alcuni modelli business verranno fornite senza chip. Ciò comporterà la visualizzazione di messaggi di errore, ma non ci saranno conseguenze per la qualità di stampa.
Canon spiega come aggirare il DRM
Canon, in modo simile ad altri produttori di stampanti, installa un chip sulle cartucce per verificare l’autenticità (in pratica il DRM delle stampanti) e rilevare il livello di toner o inchiostro. In alcuni casi, questo chip blocca completamente tutte le funzionalità delle multifunzione, come ha notato a sue spese un utente statunitense (che ha denunciato il produttore giapponese).
Sul sito di supporto viene specificato che, a causa delle difficoltà di approvvigionamento, Canon venderà cartucce di toner senza il suddetto chip per garantire la fornitura continua dei materiali di consumo. Gli utenti potranno stampare regolarmente, ma non vedranno più l’indicazione del livello di toner. Teoricamente sarebbe possibile utilizzare anche cartucce non originali. Il produttore sconsiglia questa soluzione per vari motivi.
Per alcuni modelli elencati nella pagina verrà mostrato un messaggio di errore perché la cartuccia non viene riconosciuta (il firmware crede che non sia originale). È sufficiente cliccare sul pulsante Chiudi per continuare la stampa.
Per altri è necessario cliccare su Acconsento. Se è stato cliccato su Cancella occorre rimuovere la cartuccia e reinserirla. In tutti i casi, il livello di toner non verrà visualizzato correttamente e potrebbe cambiare improvvisamente da 100% o OK a 0% o vuoto. In pratica, Canon ha dovuto fornire le istruzioni per aggirare il controllo dell’autenticità.