Secondo John Carmack, storico guru della iD Software e padre di Quake e Doom, è intervenuto sulla polemica che vede legati videogame e violenza nella società di oggi: i giochi considerati violenti, dice il creatore degli sparatutto, non sono istigatori ma, al contrario, valvole di sfogo.
I videogiochi non pretendono di avere più influenza sui giovani di famiglie, società, ambiente, religione, cultura e chi più ne ha più ne metta. Ciò non toglie che i loro detrattori vogliano affibbiare ai game questo potere e che di conseguenza questa forma di intrattenimento venga periodicamente chiamata in causa come mandante morale dei più eclatanti fatti di sangue.
Alla tragedia di Oslo e Utøya, dunque, sono seguiti i soliti discorsi che più o meno velatamente puntano il dito contro la violenza dei videogiochi, quasi capri espiatori ineluttabili.
John Carmack ha così sentito il bisogno di intervenire : “Le persone giocano e basta, per questo io non ho mai preso sul serio il dibattito su videogame e violenza. Mi è sempre sembrata solo una scusa per alcune persone per trovare spazio sulla CNN”.
“Se qualcosa si può dire – continua Carmack – è che i videogame violenti piuttosto diminuiscono il livello di aggressività e la violenza. Vi sono già studi che dimostrerebbero che svolgono un ruolo catartico per i giocatori”.
Claudio Tamburrino