Alessio Butti, sottosegretario con delega all’innovazione tecnologica nonché sistema unico SPID-CIE, è intervenuto con un post su LinkedIn per celebrare il crescente impiego della Carta di Identità Elettronica come metodo di autenticazione ai servizi online della Pubblica amministrazione.
I numeri della Carta di Identità Elettronica
Dall’inizio dell’anno, gli accessi effettuati con questa modalità sono 23 milioni, facendo registrare un +130% rispetto al primo quadrimestre 2023 (nell’intero scorso anno sono stati 36 milioni). Questo a fronte di 17,5 milioni di download per l’applicazione CieID, attivata 5,5 milioni di volte (+53% considerando stesso periodo).
Il trend è sostenuto anche dalla scelta di implementare il pulsante “Entra con CIE” su sempre più portali istituzionali. Queste le parole di Butti.
Continueremo a promuovere l’uso dell’app CieID nei prossimi mesi, sottolineandone anche l’utilità ricorrente negli appuntamenti che i cittadini hanno nei confronti della PA, partendo dalle scadenze fiscali e arrivando alle iscrizioni a scuola o alla prenotazione delle visite mediche.
Oltre 44 milioni di CIE in Italia
Quante sono le CIE già rilasciate e nelle mani degli italiani? Oltre 44 milioni, secondo quanto riportato dal sito ufficiale. Pescando dal nostro archivio, nel gennaio 2022 erano 26 milioni, nel novembre 2020 la quota era ferma a 18 milioni. È in circolazione dal luglio 2016. L’obiettivo dichiarato in più occasioni da esponenti del governo è quello di spingerne sempre più l’adozione (per qualcuno, anche a discapito di SPID).
La fase di produzione vera e propria del documento è affidata al Poligrafico e Zecca dello Stato. Può essere utilizzata anche come strumento di firma elettronica avanzata (FEA) con l’applicazione CieSign. Il rilascio prevede un costo fisso di 16,79 euro. La validità è pari a 3 anni dall’emissione per i minori fino 3 anni di età, a 5 anni per la fascia 3-18 anni e 9 anni per tutti gli altri. La richiesta si effettua presso il proprio comune di residenza (o consolato se all’estero).
In tema di digitalizzazione dei servizi PA, ricordiamo che, di recente, sono stati pubblicati tre nuovi avvisi per l’assegnazione di fondi per 90 milioni di euro garantiti dal PNRR.