San Francisco (USA) – Eric Schmidt, direttore esecutivo di Novell , ha annunciato al mondo nelle scorse ore che il numero e i dati della propria carta di credito sono stati “rubati” nel corso di una transazione online. Il furto, ha detto Schmidt, è stato effettuato attraverso un “cookie”. Nel cookie, un piccolo file inviato sul computer dal sito, sarebbero stati contenuti i dati “sensibili” e, una volta rubato da un “hacker”, avrebbe dato accesso alla carta di credito.
Secondo alcuni esperti, però, le cose difficilmente possono essere andate in questo modo. E questo perché le informazioni sulle transazioni non vengono memorizzate su cookie ma rimangono all’interno di server dedicati, appositamente protetti. Ma, stando ai consulenti intervistati da ZDNet, la disavventura, così come ipotizzata da Schmidt non è da escludere: “se il sito viene gestito al meglio e in sicurezza non può accadere ma con una sicurezza non al massimo tutto diventa possibile”.
Ma quanto è accaduto a Schmidt serve quantomeno per riproporre una delle questioni più delicate legate all’e-commerce e alla nuova economia della rete. A proposito delle informazioni che possono essere contenute in un cookie, David Sobel, boss di EPIC, il gruppo pro-privacy americano, ha affermato che: “la tecnologia sarà sempre spinta fino ai limiti per ottenere informazioni. Questo significa che si ha bisogno di tutele legali al passo coi tempi”.