Cartello LCD, patteggia anche LG

Cartello LCD, patteggia anche LG

Il colosso coreano è l'ennesimo grande marchio a decidere di pagare per chiudere la vertenza. Il prezzo è salato. Ma sempre meglio di un processo in piena regola
Il colosso coreano è l'ennesimo grande marchio a decidere di pagare per chiudere la vertenza. Il prezzo è salato. Ma sempre meglio di un processo in piena regola

Dopo la multa comminata a Toshiba e la condanna di altri produttori di pannelli LCD, ora è venuto il momento di pagare dazio anche per LG: accusata – come gli altri – di aver messo in piedi un vero e proprio cartello per tenere fissi i prezzi dei pannelli a cristalli liquidi destinati al mercato televisivo e informatico, la multinazionale coreana decide di patteggiare per evitare di dover affrontare l’intero iter processuale.

LG paga la fine delle ostilità giudiziarie con un assegno da ben 380 milioni di dollari (circa 310 milioni di euro), una cifra salata ma che nondimeno permetterà al produttore asiatico di evitare “la spesa e il peso di una causa legale prolungata nel tempo”.

Beninteso, LG continua a proclamarsi innocente e respinge le accuse di aver fatto cartello – assieme a Toshiba e gli altri – per mantenere artificiosamente stabili i prezzi dei pannelli LCD nel periodo temporale trascorso fra il 1996 e il 2006.

I milioni di LG finiranno nelle tasche dei consumatori truffati e delle autorità di governo statunitensi, e la super-multa pagata dal colosso sudcoreano arriva dopo i 240 milioni di dollari già sborsati da Samsung a dicembre, i 21 milioni di multa imposti a Toshiba e i 170 milioni dovuti da AU Optronics.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
13 lug 2012
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