Joe Biden sarebbe pronto ad un fermo giro di vite sul mondo delle criptovalute. Non si parla né di ban, né di ostacoli tali da affossarne le possibilità, ma al tempo stesso la Casa Bianca non intende far proseguire oltre la deregulation del settore. I report che la presidenza USA ha ricevuto, infatti, indicano per il 2022 il “rischio sistemico delle criptovalute e dei loro usi illeciti“, qualcosa contro cui la Casa Bianca intende assolutamente agire e con fermezza.
Casa Bianca, regole per le criptovalute
Biden, insomma, si appresterebbe a formulare nuove regole che vadano ad opporre resistenza ai rischi per la sicurezza nazionale: è questo il punto sul quale intende focalizzarsi la presidenza, cercando di osteggiare il dilagare di una valuta decentralizzata e potenzialmente in grado di sfuggire alle maglie del controllo finanziario. Non a caso le resistenze sugli ETF sono state molte: il timore è di creare un’autostrada che possa moltiplicare il denaro in ingresso nel mondo crypto, senza le necessarie garanzie e traslando i rischi delle criptovalute verso il mercato tradizionale (i timori di derivati e subprime ancora incombe sulle coscienze del sistema finanziario USA).
Quel che ancora non è chiaro, però, è quanto serrata sarà la stretta imposta sulle criptovalute e quanto gli exchange potranno pagare questo cambio di rotta. Se da un lato New York e Miami scommettono sul Bitcoin, infatti, dall’altra c’è un’autorità federale che intende porre un freno ad ambizioni che i mercati internazionali non fanno altro che archiviare tra gli asset ad “alto rischio”. Se il problema è la sicurezza nazionale, soprattutto, verrebbe a crearsi un corto circuito difficilmente risolvibile: gli States potrebbero imporre la tracciabilità degli scambi su valute che per loro natura impediscono un controllo centralizzato e salvaguardano l’anonimato. Su questo punto potrebbe esserci lo snodo chiave: imporre regole agli exchange pur lasciando libere le criptovalute, ossia controllare i varchi pur senza la possibilità di gestire i flussi. Regole paritetiche potrebbero essere imposte al mining, sul quale grava in aggiunta il pericolo legato a consumi ed emissioni.
Russia e Stati Uniti stanno procedendo in parallelo verso una regolamentazione del medesimo comparto: entrambi i colossi non sembrano voler porre divieti, ma entrambi intendono irreggimentare flussi di denaro ormai troppo grandi per poter essere ignorati. Il Bitcoin nel frattempo recupera qualcosa rispetto ai minimi dei giorni scorsi, ma ancora il rimbalzo atteso non si è visto: ciò che dirà Biden potrà essere molto importante per immaginare in che direzione sarà curvato il destino prossimo della regina delle criptovalute.