L’Ufficio per la gestione e il Budget (OMB) della Casa Bianca sta considerando l’idea di revisionare l’attuale politica governativa sulle tecnologie Web track. Per decidere se riaprire all’utilizzo dei cookie è stato aperto il dibattito e si accettano i commenti dei cittadini.
Da nove anni i siti delle agenzie federali hanno il divieto di utilizzare Web track (come i persistent cookie ). La nuova proposta (pubblicata sul Registro Federale ) ha come obiettivo, hanno riferito Vivek Kundra, CIO federale, e Michael Fitzpatrick, amministratore associato dell’OMB, “la protezione della privacy e la possibilità di migliorare le funzionalità dei siti governativi per renderli più user friendly”.
Dal memorandum del 2000 che proibiva l’utilizzo di cookie, le tecnologie Web track “hanno ricevuto – si legge nella proposta – l’accettazione generale da parte del pubblico, migliorando e personalizzando la navigazione”. Inoltre sono stati utili per effettuare accurate analisi del traffico in Rete: tutte informazioni utili a migliorare il servizio offerto con un sito Internet.
La proposta dell’OMB descrive un sistema a tre scalini per l’uso di tecnologie Web Track sui siti governativi: il primo segue gli utenti solo nella sessione singola, non mantenendo i dati raccolti in più visite, il secondo e il terzo seguono l’utente anche in sessione multiple. Uno prevede di raccogliere dati esclusivamente a scopo statistico, l’altro di registrare dati più specifici relativi al singolo utente. Quest’ultimo tipo di sistema Web track è quello che rappresenta il maggior rischio per la privacy degli utenti.
Anche se resta la questione del rispetto della privacy, ma solo perché si tratta di siti governativi, molti utenti sembrano apprezzare la novità, sia perché migliora notevolmente la navigazione, potendo saltare l’altrimenti ripetitiva operazione di login e potendo facilmente individuare dove si era arrivati nell’ultima visualizzazione, sia perché è già possibile eliminare i cookie o decidere di navigare anonimamente.
Fino al 10 agosto le proposte saranno aperte ai commenti sul sito dell’Ufficio di Scienza e Tecnologia, sul blog della Casa Bianca, o tramite email e fax.
Claudio Tamburrino