Il punto di domanda è obbligatorio, poiché l’ipotesi è al vaglio, ma ad oggi nulla è stato deciso o confermato in via ufficiale. A riportare in auge la possibilità di una cancellazione definitiva per il Cashback di Stato sono i colleghi del Corriere, chiamando in causa le intenzioni manifestate dal Ministro dell’Economia.
Niente più Cashback nel 2022?
Nell’entourage di Daniele Franco si discute della volontà di togliere di mezzo l’iniziativa fortemente voluta un anno fa dal governo Conte, così come di rivedere i criteri per la concessione del Superbonus al 110%. Sarebbero entrambi compromessi ritenuti accettabili dal Movimento 5 Stelle, pur di mantenere il Reddito di Cittadinanza, da sempre cavallo di battaglia del partito, introducendo comunque paletti più stringenti per la sua concessione e rafforzando i controlli al fine di evitare abusi.
Insomma, quel Cashback un tempo ritenuto strumento chiave per incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici e assestare un colpo alla piaga dell’evasione sembra non essere tra le priorità dell’esecutivo. La sospensione nel secondo trimestre 2021 potrebbe dunque trasformarsi in pietra tombale. Pronti a esultare i sostenitori del contante e chi ha fin dall’inizio ritenuto il programma un inutile spreco di risorse.
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Ad ogni modo, ci si avvicina all’assegnazione del Super Cashback, il maxi-bonus da 1.500 euro riconosciuto ai 100.000 partecipanti che, tra gennaio e giugno, hanno generato il maggior numero di transazioni valide. Ne servono almeno 787, stando al più recente aggiornamento della classifica, ma bisogna attendere l’esito dei ricorsi presentati e l’assestamento delle posizioni in conseguenza alla penalizzazione dei furbetti. Il termine ultimo per la ricezione del bonifico rimane fissato al 30 novembre: per gli aventi diritto è in arrivo un bel regalo di Natale anticipato.