Una cosa è bene metterla subito nero su bianco: il Cashback Fiscale (nome del tutto provvisorio e non ufficiale) non sarà la versione 2.0 del Cashback di Stato che abbiamo sperimentato nella prima metà del 2021. Non assisteremo al ritorno del rimborso al 10% delle spese in negozio né del super premio finale da 1.500 euro. Cerchiamo di spiegare di cosa si tratta, chi potrà beneficiarne e con quali modalità, facendo riferimento alle informazioni disponibili.
Cos’è il Cashback Fiscale?
I dettagli emergono da due emendamenti presentati alla legge per la riforma del Fisco, concentrando però l’attenzione esclusivamente sugli obiettivi e non su come raggiungerli. Possiamo ad ogni modo immaginarlo, anche sulla base dell’esperienza maturata con l’iniziativa messa in campo lo scorso anno e conclusa anzitempo dopo soli sei mesi.
In breve, il Cashback Fiscale dovrebbe riguardare in un primo momento esclusivamente le attuali detrazioni previste su medicine, analisi, visite, cure e assistenza (fonte Il Sole 24 Ore). Potrebbe poi essere esteso poi ad altre spese.
A beneficiarne sarebbero esclusivamente coloro che scelgono di effettuare la transazione in modalità elettronica ovvero con carte o applicazioni. Niente contanti. Questo contribuirebbe a spingere ulteriormente il processo di digitalizzazione già in atto.
Il cittadino dovrebbe comunicare in modo esplicito la volontà di ottenere il rimborso in questo modo all’atto del pagamento, mostrando al farmacista, al medico o a chiunque eroghi il prodotto o servizio un codice apposito. In questo risulterebbe più simile alla Lotteria degli Scontrini che non al Cashback di Stato. In altre parole, anziché esibire la propria tessera sanitaria per l’intestazione della ricevuta o della fattura da presentare poi in sede di dichiarazione dei redditi, si opterebbe per ottenere la somma direttamente sul conto corrente. Al momento, utilizzare il condizionale è comunque d’obbligo, poiché nulla è stato ancora deciso o approvato.
Non fatichiamo a immaginare un coinvolgimento dell’applicazione IO che gli italiani hanno ben imparato a conoscere nel corso degli ultimi anni e che ha superato i 28,4 milioni di download, contribuendo tra le altre cose a promuovere l’utilizzo di SPID.
Cashback Fiscale: come e quando?
Proviamo a sintetizzare come potrebbe funzionare il Cashback Fiscale con un esempio. Recandoci in farmacia per l’acquisto di un medicinale per cui è prevista una detrazione al 19%, anziché fornire il codice fiscale che finirà sullo scontrino, allo sportello ne mostreremo un altro specificando di voler ottenere il rimborso immediato. L’accredito arriverebbe poi in breve tempo (non sappiamo se per ogni spesa o con un consuntivo periodico) direttamente sul conto corrente, all’IBAN indicato.
Per quanto è previsto l’eventuale lancio? Impossibile prevederlo. In caso di iter burocratico e legislativo senza intoppi, considerando anche l’esigenza di approntare la struttura informatica necessaria, potrebbe avvenire con l’inizio del 2023.