Archiviato in tutta fretta l’esperimento del Cashback di Stato, l’Italia si appresta ad accogliere il Cashback Fiscale. Come abbiamo già avuto modo di scrivere in un articolo dedicato, non si tratterebbe di un rimborso su ogni spesa effettuata nei negozi, ma esclusivamente su quelle che già prevedono una detrazione, ad esempio per l’acquisto di medicinali o per l’erogazione di visite mediche e prestazioni sanitarie. Utilizzare il condizionale è d’obbligo, poiché al momento nulla è stato deciso né ufficializzato.
I vantaggi del Cashback Fiscale
La proposta è sul tavolo, sotto forma di emendamenti presentati alla legge per la riforma del Fisco. Sarà oggetto di valutazione e voto. Vediamo quali potrebbero essere i vantaggi introdotti in caso di via libera alla sua definitiva introduzione.
Rimborsi immediati
Il più grande tornaconto per i cittadini sarebbe quello relativo all’immediatezza del rimborso. Verrebbe meno l’obbligo di conservare ricevute e scontrini per poi presentarli alla dichiarazione dei redditi: si vedrebbe la somma accreditata sul conto corrente subito dopo aver eseguito il pagamento.
Non è da escludere la possibilità che, invece di un bonifico per ogni transazione, possa arrivarne uno cumulativo a scadenze regolari (mensile, bimestrale o altro). Ogni movimento sarebbe poi registrato risultando sempre consultabile, immaginiamo attraverso l’applicazione IO.
Una PA sempre più digitale
Si contribuirebbe ad accelerare il processo di digitalizzazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione, già in atto, ma che certo beneficerebbe di un’ulteriore spinta. Oggi l’interazione con enti, agenzie e istituti via app o portali non è più un tabù.
La strada è segnata, si procede verso una graduale e inesorabile dismissione del cartaceo e delle file agli sportelli. Questo vale non solo per lo svolgimento delle pratiche, ma anche per l’esecuzione dei versamenti: ad esempio, ora tasse, bolli e multe si possono corrispondere anche via telefono e a rate, una possibilità nemmeno immaginata solo fino a poco tempo fa.
Lotta all’evasione
Così come già avvenuto con il Cashback di Stato, anche il Cashback Fiscale potrebbe contribuire a spingere ulteriormente i pagamenti digitali nel nostro paese. L’abbandono del contante si traduce inevitabilmente in un’azione di contrasto all’evasione che sottrae risorse preziose alla collettività.
Gli italiani, ormai abituati a utilizzare carte e applicazioni, mossi dalla prospettiva di un rimborso immediato potrebbero non cedere più alle lusinghe di uno sconto offerto da chi preferisce non emettere scontrino, ricevuta o fattura tenendo per sé l’intera somma incassata.
Coinvolgimento degli incapienti
Così facendo, potrebbero beneficiare delle detrazioni anche gli incapienti. Si tratta di coloro che, per il mancato raggiungimento di una soglia di reddito minima, non presentano alcuna dichiarazione dei redditi oppure non arrivano a un tetto di spesa sufficiente per ottenere un rimborso.
Verrebbe così coinvolta l’intera popolazione, senza escludere alcun soggetto sulla base di criteri legati esclusivamente alle entrate economiche.
Cashback Fiscale: quando e come?
L’iter del Cashback Fiscale ha preso il via alla fine dello scorso anno, su proposta del Movimento 5 Stelle. Citiamo l’intervento su Facebook della deputata Vita Martinciglio, datato 17 dicembre 2021.
Sicuramente sapete già che ci sono moltissime spese sanitarie che possono essere detratte, a fine anno, dalle tasse da pagare. Bene, l’idea è questa: un meccanismo che permetta di rimborsare direttamente sul conto corrente dei cittadini queste spese sanitarie (e di altra tipologia).
Si è tornati a parlarne nelle ultime settimane, con la ripresa dei lavori sulla riforma del Fisco. Risulta impossibile, al momento, formulare un’ipotesi sulle tempistiche necessarie per la sua approvazione e introduzione senza correre il rischio di essere smentiti. Volendo comunque cimentarsi in una previsione, non sarebbe troppo azzardato puntare all’inizio 2023 come finestra utile per la partenza. Prima di allora servirà comunque realizzare e mettere in moto la macchina organizzativa su cui poggerà il sistema dei rimborsi.
Da definire anche il funzionamento. L’idea al vaglio è quella di attribuire a ogni cittadino un codice univoco (forse un QR come quello del Green Pass oppure alfanumerico come per la Lotteria degli Scontrini), da mostrare all’atto del pagamento (al farmacista, medico, professionista ecc.). Una volta scansionato, darà il via alla procedura automatizzata per l’emissione del rimborso.
La novità dovrebbe affiancare (e non sostituire) la possibilità di beneficiare delle detrazioni in modo tradizionale, conservando gli scontrini e presentandoli alla dichiarazione. Si tratterebbe dunque di un’alternativa, almeno in una prima fase. Anche su questo si attendono però conferme.