Quasi a voler rispondere al nostro appello riguardante il destino del Cashback di Stato, è giunto l’intervento sul tema da parte di Emiliano Fenu, esponente del Movimento 5 Stelle che ha messo nero su bianco come il partito abbia intenzione di presentare emendamenti alla Legge di Bilancio. Il tentativo sarà finalizzato a scongiurare la definitiva cancellazione del programma voluta dal Governo Draghi, che ha scelto di destinare altrove i fondi già stanziati per la sua attuazione.
Emendamenti dal M5S per salvare il Cashback
Fenu e i suoi non solo intendono riportare in auge la discussione in merito al rimborso così come è stato concepito alla fine dello scorso anno, ma rilanciano avanzando la proposta di varare una forma inedita di cashback immediato: una sorta di Cashback 2.0? L’evoluzione di quello naufragato troppo presto? Queste le sue parole, affidate al profilo Facebook.
In vista dell’iter parlamentare della Legge di Bilancio, il MoVimento 5 Stelle ha pronti emendamenti non solo per recuperare il Cashback lanciato durante il Governo Conte II, ma anche per introdurre un innovativo cashback fiscale, che intende offrire al contribuente la possibilità di chiedere l’immediato accredito sul conto corrente di alcune spese detraibili.
Chiamata in causa anche PagoPA, sottolineando nuovamente il valore espresso dall’iniziativa Cashback di Stato durante i sei mesi o poco più di attività, anche in termini di spinta alla diffusione tra i cittadini degli strumenti legati al concetto di identità digitale, con un forte incremento registrato nell’utilizzo di strumenti quali SPID e IO.
Segnalo che oggi, in Commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria, i vertici della società pubblica PagoPA hanno confermato la fattibilità di questa proposta di cashback fiscale e hanno rammentato l’enorme successo del Cahsback introdotto dal Conte II, usato da 9 milioni di cittadini e rivelatosi un’incredibile spinta nei confronti della diffusione dell’identità digitale, ovvero il sistema SPID, e dell’app IO.
Il programma è stato lanciato con un duplice obiettivo: favorire l’abbandono del contante incentivando l’impiego dei pagamenti digitali e contrastare la piaga dell’evasione fiscale, diventando ben presto argomento divisivo per il mondo politico e per l’opinione pubblica. Le modalità attuate si sono ben presto rivelate quantomeno perfettibili, ma è innegabile che i numeri registrati in termini di adesione siano stati importanti.
Su questo dobbiamo andare avanti con forza, perché il Cashback è una misura che contribuisce a rivitalizzare il commercio di prossimità, aiuta a contrastare l’evasione fiscale e si è rivelato un’incredibile spinta alla digitalizzazione dei rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione.
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Il M5S riuscirà a resuscitare il Cashback di Stato? È troppo presto per prevederlo, ma ora che è stata manifestata l’intenzione di difendere la misura a oltranza, nessuna ipotesi sembra da escludere. Ad oggi il destino pare comunque segnato, con lo scioglimento delle convenzioni che legano il Ministero dell’Economia e delle Finanze a PagoPA e Consap. Quasi certamente l’iniziativa si concluderà anzitempo a fine anno, poche settimane dopo aver terminato il pagamento del Super Cashback da 1.500 euro previsto entro novembre, con i bonifici in arrivo sui conti correnti dei 100.000 partecipanti aventi diritto.